Questa Juve è già un muro: neanche un gol subito e un’altra vittoria nel prestigioso torneo che inaugura la stagione
September 2, 2024 | by allcalcio.it
Da Marta Grigolo a Marta Grigolo, passando dall’Under 15 all’Under 17. La numero 10 bianconera si conferma ancora una volta giocatrice capace di lasciare segni indelebili: lo aveva fatto a fine giugno, firmando il gol Scudetto contro la Roma; lo fa anche a settembre segnando il rigore decisivo che consegna alle bianconere la settima edizione de Le Rose del Moscato. Merito condiviso con Martinazzi e Morando, bravissime nelle due tornate di rigori contro Inter e Milan, e con Daria Rosso, che contro le nerazzurre, come lei, non aveva sbagliato quando non si poteva farlo.
L’ALBA DI UNA GRANDE STAGIONE
Il prestigioso appuntamento di Scanzorosciate presenta squadre all’inizio di un percorso, sia in termini di preparazione atletica – ancora comprensibilmente non ottimale – sia dal punto di vista dell’affiatamento tra nuove compagne provenienti da annate differenti, e per giocatrici che in diversi casi si approcciano per la prima volta al calcio a 11. Se è mancato un po’ di smalto, però, e di lucidità nel proporre una manovra più articolata, non si può dire lo stesso sul piano dell’intensità mostrata da tutte le ragazze, specialmente nella finalissima tra Milan e Juve.
Iris Di Falco, mvp della manifestazione: 4 gol in semifinale con l’Atalanta
C’era grande curiosità di vedere le prime versioni stagionali di due squadre destinate a lottare per i massimi traguardi. Davanti a Lopez, Treccani ha schierato una linea a 4 composta da Rabbolini, Parolo, Artioli e Atamo. A centrocampo è potenzialmente l’accoppiata Galluzzi-Tomaselli con Zecchina – tra le migliori – a offrire sia protezione che propulsione. Davanti un trio più inedito, con la certezza Di Falco (clamorosa con 4 reti in finale all’Atalanta) e le novità Dancelli e Reccagni. Juve scesa in campo invece con la difesa a tre Marinotto-Messa-Rosso, praticamente un muro ulteriormente schermato da Formato, con due esterne e Oddina a svariare con Battocchio dietro alla coppia d’attacco Pronzati-Lauriola.
Il gioco è intenso, come già accennato, ma di occasioni non se ne vedono moltissime. Al 18′ del primo tempo, però, Lauriola trova il corridoio imbeccata con intelligenza, ma vede sulla sua strada il provvidenziale quando bellissimo intervento di Atamo. In avvio di ripresa c’è una chanche per Artioli in proiezione offensiva, ma il direttore Nessi di Bergamo giudica irregolare la sua posizione. La Juve risponde con Campi, che crossa bene per Garbin (tiro troppo alto), poi deve ricorrere a un grande intervento di Martinazzi (inneggiata a fine partita dalle compagne), sulla botta pericolosa di Zecchina. La gara si accende e vive la sua fase più vivace proprio nella prima parte del secondo tempo. Tomaselli ha una chance acrobatica ma non trova la coordinazione giusta, poi cambi e contrasti spezzano un po’ il ritmo: la Juve prova a premere leggermente di più nel complesso, ma servono i calci di rigore per stabilire una vincitrice.
Giulia Martinazzi della Juve, eletta miglior portiere del torneo
La Juventus aveva già vinto la semifinale con l’Inter dal dischetto, e arriva probabilmente con un pizzico di lucidità in più alla tornata di penalties. La prima a calciare è Oddina, che come contro le nerazzurre non sbaglia. Poi tocca a Tomaselli, che fa valere il suo sinistro. Campi riporta avanti la Juve replicando la stessa sequenza di tiratrici bianconere, il Milan la pareggia con un altro colpo mancino, quello di Di Falco. Messa questa volta non fallisce il suo rigore, la sfida entra nel vivo con le trasformazioni di Rabbolini e Marinotto. Si arriva così al momento cruciale, sul dischetto si presenta Bianca Artioli ma questa volta Martinazzi si supera e para. Grigolo deve segnare per rendere superfluo l’ultimo rigore del Milan: piazza il pallone, una piccola rincorsa ed ecco la rete che regala alla Juve la seconda vittoria consecutiva al torneo Le Rose del Moscato.
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