Luis Enrique si prepara alla sfida dei Quarti di finale contro il Bayern. Una partita ricca di polemiche, rivalità e intrecci di mercato
Una rivalità mai sopita. La super sfida tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco, valida per i Quarti di Finale del Mondiale per Club, promette scintille. Il confronto, in programma oggi ad Atlanta alle ore 18:00 (mezzogiorno locali), è il perfetto remake di tante battaglie europee, non ultima la finale di Champions League 2019-20 vinta dai bavaresi. Stavolta in palio c’è l’accesso alla semifinale del torneo, ma restano ancora tanti i conti in sospeso tra intrecci di mercato e le condizioni del terreno di gioco che infastidiscono Luis Enrique.
Kompany rilancia il Bayern e lancia la sfida al PSG
Sotto la guida del tecnico belga Vincent Kompany, il Bayern è tornato a imporsi in Bundesliga conquistando il titolo stagionale – il 34° nella storia del club – riscattando così la deludente stagione precedente, dominata dal Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. “Vogliamo battere la migliore squadra d’Europa”, ha dichiarato Kompany in conferenza stampa pregara.
Il cammino di PSG e Bayern al Mondiale per club
Il cammino delle due squadre al Mondiale per club è stato intenso. Il PSG ha eliminato Atlético Madrid (4-0), Seattle Sounders (2-0) e Inter Miami (4-0), cedendo solo al Botafogo per 1-0.
Il Bayern, invece, ha travolto Auckland (10-0), superato Boca Juniors (2-1) e Flamengo (4-2 agli ottavi), subendo una sconfitta di misura contro il Benfica (0-1). Le statistiche promettono una sfida aperta e ricca di spettacolo.
Luis Enrique ricorda PSG-Bayern di Champions
In conferenza stampa, Luis Enrique ha mantenuto la calma, distanziandosi da eventuali spiriti di rivalsa: “Per me è un po’ diverso. Non provo alcun sentimento di vendetta. Vendetta per cosa? Per una partita di Champions League? È una partita motivante perché è il quarto di finale di una nuova competizione. Questo è sufficiente a motivarmi.”
Dembélé in dubbio, Barcola osservato speciale del Bayern
Luis Enrique ha commentato anche le condizioni di Ousmane Dembélé, che potrebbe essere una carta decisiva: “Si è allenato con la squadra tutta la settimana. Questi allenamenti mi hanno dato molte informazioni. Sono molto contento di avere Ousmane con la squadra. Ma non è il momento di dare informazioni al Bayern! Vedremo domani.”
Sulla possibilità che Bradley Barcola sia nel mirino del Bayern spiega Luis Enrique un po’ infastidito: “Non so cosa stia succedendo nel mercato. Ovviamente, mi piace quando i miei giocatori interessano ad altri club. Bradley è stato duramente criticato a Parigi. Ma è un giocatore chiave. Speriamo che rimanga qui per molti anni. Credo che anche lui lo voglia.”
Emergenza emotiva dopo la tragedia
La squadra parigina è stata toccata dalla tragica notizia della morte di Diogo Jota, compagno in nazionale di diversi giocatori del PSG. Luis Enrique ha commentato con grande sensibilità: “Senza dubbio, questa è la notizia peggiore che si possa ricevere. Siamo tutti colpiti. Gli abbiamo mostrato il nostro sostegno (un minuto di silenzio durante l’allenamento) ed è davvero una notizia tragica. È dura per i giocatori portoghesi del club.”
La chiave per battere il Bayern
Luis Enrique non si sbilancia sui dettagli tattici, ma mostra fiducia: “Conosciamo molto bene il Bayern, il suo profilo e quello che l’allenatore sta cercando. La nostra squadra è abbastanza simile perché ci piace il possesso palla. La partita sarà aperta e offensiva. Potrebbe essere una partita divertente. Sarà un buon test che può aiutarci a progredire.”
Le condizioni del campo preoccupano Luis Enrique
Più di qualche preoccupazione, infine, è arrivata dallo stato del terreno di gioco già usato in precedenza al Mondiale per club. Avvisa allarmato Luis Enrique: “È peggio della partita di Miami! Qui si è giocata un’altra partita (Dortmund-Monterrey) e non è andata meglio. Spero che domani le sue condizioni possano migliorare grazie all’irrigazione”. La vera polemica però è un’altra:. sono passati ben sei giorni dall’ultima partita contro Miami: “A dire il vero, devo dire che è passato molto tempo, troppo. Abbiamo avuto sei giorni tra una partita e l’altra, e per me è tanto, soprattutto a fine stagione. E’ stato un errore”.