quanti big verso la panchina

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La rivoluzione è già iniziata: come potrebbe giocare la squadra bianconera dopo l’esonero di Tudor, tra certezze e possibili esclusioni eccellenti

Nuova rivoluzione in casa Juventus, in un momento particolarmente delicato della stagione. Una volta esonerato Igor Tudor, Comolli ha scelto Luciano Spalletti per restituire certezze al gruppo squadra e allo spogliatoio, apparso piuttosto disorientato nelle ultime settimane della gestione dell’ex Lazio. Ora, cambio modulo in vista e nuovi concetti da assorbire, ma con possibili esclusioni eccellenti. Anche tra i big della Vecchia Signora.

Come giocherà la Juventus con Spalletti

La Juve cambia in panchina, ma si prepara a cambiare soprattutto pelle all’interno del rettangolo di gioco. Luciano Spalletti non ha bisogno di presentazioni, sotto il profilo tecnico-tattico e per quanto concerne l’aspetto comunicativo. Ora, sponda bianconera, non c’è tempo per programmare. Arrivano partite e punti importanti per Champions e campionato, ecco perché è necessario trasmettere subito un’identità ben precisa alla squadra guidata da capitan Locatelli.

Come giocherà la Juve con Spalletti? Si riparte dalle certezze del tecnico di Certaldo, affezionato al 4-2-3-1. Un sistema di gioco che potrebbe sposarsi con le caratteristiche dei calciatori a disposizione, seppur con un paio di punti interrogativi. Tra i pali Di Gregorio resta favorito su Perin, mentre in difesa potrebbe venir fuori le prime grandi novità: al centro Kalulu e Gatti o il tandem Gatti-Kelly? Un dubbio da sciogliere in fretta, con l’ex Milan che ha spesso faticato nel ruolo di esterno difensivo nel recente passato. Chiaramente, senza dimenticare il “sempreverde” Rugani, bravo a farsi trovare pronto nei momenti di difficoltà.

Con l’eventuale spostamento di Kalulu in zona centrale, sulla corsia destra salirebbero inevitabilmente le quotazioni di Joao Mario, laterale con spiccate caratteristiche offensive, ma in grado di coprire tutta la fascia. Del resto, le squadre di Spalletti sono sempre state caratterizzate dalla volontà di avere il dominio del gioco, trovando soluzioni alternative sugli esterni. Dalla parte opposta, invece, ci sarà Andrea Cambiaso, che l’ex ct conosce bene avendolo allenato anche in Nazionale. Con lui, il classe 2000 ha interpretato alla grande anche il ruolo di quinto a centrocampo. Un piano B da tenere in considerazione.

Alti e bassi con Locatelli

In mediana, Spalletti ritroverà Manuel Locatelli, capitano di questa Juve e mai in perfetta sintonia con l’allenatore toscano ai tempi dell’esperienza azzurra. Difficile, però, fare a meno delle caratteristiche e della sagacia tattica dell’ex Sassuolo in un contesto tattico del genere, considerando la necessità di trovare un equilibrio nell’immediato. È tempo di far pace, in fretta. L’intelligenza e l’esperienza di Locatelli accanto all’esuberanza fisica di Khéphren Thuram, punto fermo dell’undici titolare.

In attacco il vero rebus: Yildiz a sinistra e Conceiçao a destra, queste le uniche certezze da cui ripartire. Vlahovic piace nel ruolo di riferimento avanzato e potrebbe essere l’uomo giusto per guidare il reparto offensivo bianconero, nonostante resti da sciogliere il noto nodo contrattuale. E alle spalle del serbo? La Juve proverà a rivalutare David, ma non sono escluse sorprese, come la carta Zhegrova. Koopmeiners ha più volte sottolineato come non si trovi a suo agio in quella posizione, mentre Openda sembra proiettato verso il ruolo di vice-Vlahovic.

Chi rischia il posto: i grandi esclusi con Spalletti

Da Teun Koopmeiners a Lois Openda, fino allo stesso David, senza dimenticare Kelly e McKennie. Sono in tanti a rischiare di finire in panchina nonostante pedigree di tutto rispetto. Il centrocampista olandese resta un caso alla Continassa, tra body-language mai convincente e difficile collocazione tattica. Se Spalletti dovesse confermare una mediana a due, l’ex Atalanta farebbe difficilmente parte dell’undici titolare, almeno in partenza.

È vero, ci sono le coppe e questo costringerà lo stesso Spalletti ad effettuare alcune rotazioni, senza snaturare i suoi. McKennie è il jolly da giocarsi in ogni situazione, sia sull’esterno sia a ridosso dell’area di rigore, per sfruttare tempi di inserimento che in pochi hanno nel roster bianconero. Openda va capito, interpretato e schierato. Ma a che pro? Anche qui, Spalletti dovrà essere bravo a lavorare sulla testa del ragazzo, per cercare di stimolarlo e tirar fuori qualcosa di speciale. O, semplicemente, farlo tornare quello di Lipsia.

Occhio anche a Zhegrova, che potrebbe fare a lungo il vice-Conceiçao sulla destra. Gli piace partire da lì, ma non è detto che Spalletti non possa cucire su di lui un vestito da atipico trequartista. Tutti con caratteristiche diverse in quella zona di campo, con il giovane Adzic che scalpita per avere maggiore spazio e ora rischia di finire nel dimenticatoio.

Juventus, con Spalletti ecco chi rischia grosso: quanti big verso la panchina Ansa

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