Lo stadio, per il tifoso, è un luogo familiare. Un posto da frequentare assiduamente per sostenere i propri colori.
Ogni anno, in Serie B, ben 7 stadi su 20 cambiano (per via di promozioni e retrocessioni), con la possibilità di esplorare luoghi e ambientazioni diverse.
Da qualche anno, la Serie B ospita degli impianti storici per il calcio italiano: il San Nicola di Bari, il Renzo Barbera di Palermo, il Luigi Ferraris di Genova.
Accanto a questi mostri sacri del calcio italiano, c’è posto anche per impianti più piccoli: il Druso di Bolzano (5.500 posti), il Piercesare Tombolato di Cittadella (7.623 posti).
Da quest’anno, con le loro squadre, torneranno anche altri impianti particolarmente importanti in termini di capienza, come l’Arechi di Salerno (31.300 posti) o il Manuzzi di Cesena (23.860 posti), ma troveranno altrettanto spazio alcuni impianti a capienza ridotta, come per esempio il Martelli di Mantova (7.500 posti) o il Menti di Castellammare di Stabia (7.642 posti)
Nonostante la capienza più o meno grande di alcuni stadi, il campionato cadetto si è sempre distinto perché non è mai facile giocare in trasferta: può capitare – e neanche tanto di rado – che le squadre più attrezzate cadano contro squadre un po’ più deboli.
In fondo, è proprio questa competitività a rendere più affascinante la Serie B.
Come noto, però, ci sono delle regole ben definite da rispettare per poter disputare le gare di campionato all’interno di un impianto sportivo.
Gli stadi della Serie B: quali sono le regole
Negli ultimi anni, proprio per questi vincoli, è capitato più volte che le squadre si trovassero a giocare lontano dallo stadio della propria città.
Si pensi, per esempio, al caso della Feralpisalò “esiliata” a Piacenza per impossibilità di giocare nello stadio Turina di Salò.
O, ancora, al Lecco, la cui iscrizione in Serie B è stata fino all’ultimo in bilico per mancanza di un impianto sportivo alternativo in cui disputare le prime gare di campionato in attesa dell’adeguamento del Rigamonti-Ceppi.
Si è visto che non tutti gli stadi possono di default ospitare delle gare di Serie B al proprio interno: ci sono delle regole ben precise da seguire.
Non si tratta solo di regole riguardanti la capienza dello stadio, anche se questo è uno degli aspetti che crea maggior problemi alle società. Le regole, inoltre, non sono fisse: i criteri vengono aggiornati di anno in anno tramite alcune direttive emanate dalla FIGC.
I criteri infrastrutturali per la stagione 2024/2025 sono stati individuati tramite un allegato (Allegato B) al Comunicato Ufficiale 140/A della FIGC.
In particolare, tra i criteri è previsto che gli stadi abbiano una capienza minima di 5.500 posti e che dispongano di sedute individuali con criteri ben definiti, con possibilità di deroga per quelle squadre che hanno iniziato lavori di ammodernamento, ristrutturazione, ampliamento nella stagione sportiva 2023/2024.
La norma, inoltre, prevede un’eccezione per le squadre provenienti dalla Serie C e che non rispettino i requisiti sulle sedute individuali: a queste, è consentito l’adeguamento delle sedute individuali entro e non oltre il 1° febbraio 2025.
Inizio in trasferta per 3 squadre
Con regole così stringenti, è abbastanza comune che alcune squadre si spostino temporaneamente per effettuare lavori nel proprio impianto, anche perché i mesi tra la fine e l’inizio del campionato non sono poi così tanti.
Normale, quindi, che i lavori si protraggano anche a campionato già iniziato.
La Juve Stabia, ad esempio, è impegnata in un restyling del Romeo Menti e non è detto che riesca a giocare le prime gare nell’impianto di casa.
Già nella sfida di Coppa Italia contro l’Avellino si potrebbe verificare un’inversione del terreno di gioco. Per le partite di campionato, invece, la dirigenza campana ha indicato il Garilli di Piacenza.
La Carrarese, altra neopromossa, dovrà fare i conti con il salto di categoria. I toscani non potranno festeggiare tra le mura domestiche il ritorno in Serie B dopo 76 anni, in attesa dell’ammodernamento dello stadio per renderlo conforme agli standard della cadetteria.
Come alternativa, si giocherà all’Arena Garibaldi di Pisa. Una sistemazione senz’altro più comoda rispetto a quella per cui hanno optato i campani.
Il Palermo anche si troverà a giocare fuori casa per le prime tre partite. Non saranno disputate in un altro impianto, ma i rosanero hanno chiesto e ottenuto di giocare fuori casa le prime tre giornate facendo l’esordio al Renzo Barbera solo alla quarta giornata nella sfida che vedrà i siciliani impegnati contro il Cosenza.
Tutti gli stadi della Serie B 2024-2025
Mentre alcune squadre devono ammodernare i propri impianti per rispettare i criteri della Serie B, ce ne sono altri che, avendo ospitato per anni gare di Serie A, sono già pronti (anche se magari un po’ vetusti) per avere una grande affluenza tra le proprie mura.
Nella classifica degli impianti con la più alta capienza della Serie BKT troviamo ai primi posti tre grandi nobili del calcio italiano, con il Südtirol a chiudere la graduatoria.
- Bari – Stadio San Nicola 58.270
- Palermo – Stadio Renzo Barbera – 36.365
- Sampdoria – Stadio Luigi Ferraris – 33.205
- Salernitana – Stadio Arechi – 31.300
- Cesena – Orogel Stadium-Dino Manuzzi – 23.860
- Reggiana – Mapei Stadium–Città del Tricolore – 21.584
- Sassuolo – Mapei Stadium–Città del Tricolore – 21.584
- Modena – Stadio Alberto Braglia – 21.151
- Cosenza – Stadio San Vito-Gigi Marulla – 20.987
- Brescia – Stadio Mario Rigamonti – 19.550
- Frosinone – Stadio Benito Stirpe – 16.227
- Cremonese – Stadio Giovanni Zini – 16.003
- Catanzaro – Stadio Nicola Ceravolo – 14.650
- Spezia – Stadio Alberto Picco – 11.676
- Pisa – Stadio Arena Garibaldi-Romeo Anconetani – 9.900
- Carrarese – Stadio dei Marmi – 9.500
- Juve Stabia – Stadio Romeo Menti – 7.642
- Cittadella – Stadio Piercesare Tombolato – 7.623
- Mantova – Stadio Danilo Martelli – 7.500
- Südtirol – Stadio Druso – 5.500
In questo senso, non ci sono grandi sorprese nella classifica tra gli stadi più capienti. Al primo posto, ovviamente, il San Nicola di Bari (con 58.270 posti), ideato per ospitare alcune partite del Mondiale di Italia ’90.
Al secondo posto, il Renzo Barbera di Palermo con 36.365 posti.
Il Luigi Ferraris di Genova, invece, è “solo” terzo nella classifica per capienza con 33.205 posti, nonostante ospiti anche una squadra che milita in Serie A.
Quarto e quinto posto della classifica per capienza, come si diceva prima, saranno occupati rispettivamente dall’Arechi di Salerno e dal Manuzzi di Cesena, entrambi stadi “nuovi” per la Serie B.
C’è poi uno stadio che ospiterà un derby: Reggiana e Sassuolo si sfideranno al Mapei Stadium – Città del tricolore, sesto stadio per capienza della prossima Serie B (21.584).
Gli stadi della Serie B 2024-2025: curiosità
Ciascuno stadio, al di là delle partite che ospiterà nella prossima stagione, porta con sé storie, curiosità e aneddoti.
Il San Nicola di Bari, ad esempio – che, come si diceva prima, è stato inaugurato per garantire un impianto all’altezza di una kermesse mondiale – porta la firma di Renzo Piano, uno dei più grandi architetti italiani. Proprio dal suo ideatore è stato anche ribattezzato Astronave per via della sua forma particolare.
La storia del calcio italiano, e quindi anche degli stadi, è indissolubilmente legata ad una delle più grandi squadre della storia: il Grande Torino. Dopo la tragedia di Superga, molti impianti sportivi sono stati dedicati ai calciatori della squadra. Ad esempio, è il caso del Mario Rigamonti di Brescia o del Romeo Menti di Castellammare di Stabia.
Molti stadi sono poi dedicati alle leggende che hanno vestito i colori della squadra locale o ai vari presidenti più importanti nella storia di quel club.
Il Palermo, per esempio, ha cambiato denominazione nel 2002 per rendere omaggio a Renzo Barbera, storico presidente rosanero. Il legame di Renzo Barbera con il Palermo non si è totalmente esaurito nella nuova denominazione dello stadio: l’attuale presidente, Dario Mirri, è un pronipote dell’ex patron.
Altro stadio dedicato ad un ex presidente è il Benito Stirpe di Frosinone.
Lo stadio, però, è importante perché è tutt’oggi uno dei pochi esempi di stadio di proprietà dell’intero calcio italiano. Nella Serie B, per la verità, ci sono altri due stadi che appartengono alle società che ci giocano: il Giovanni Zini di Cremona e il Mapei Stadium – Città del Tricolore di Reggio Emilia.
La particolarità del Mapei, però, non è solo questa. Si tratta di uno stadio di proprietà di una squadra che non rappresenta la città in cui è situato lo stadio: l’impianto, infatti, si trova a Reggio Emilia e non a Sassuolo, pur essendo di proprietà della Mapei, società proprietaria del Sassuolo Calcio.
La Reggiana, però, può rivendicare il nome di “Città del Tricolore”, perché proprio nella città di Reggio Emilia che ha avuto origine l’attuale bandiera dell’Italia.
Insomma, spesso gli stadi vengono esclusivamente associati ad eventi sportivi – com’è giusto che sia – anche se, riflettendoci bene, hanno tutti alle loro spalle delle storie da raccontare e di cui sono testimoni.
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