Quotazioni triplicate per lo statunitense e l’olandese, tra i pochi protagonisti positivi di una stagione negativa. Reti, assist e leadership: sono la nuova guardia da cui ripartirà il Milan del futuro
Un americano arrivato come scommessa: chi negli anni scorsi aveva puntato su di lui, come il Chelsea, non era passato all’incasso. Anzi: su Christian Pulisic, allora promessa del Dortmund, gli inglesi avevano investito oltre sessantaquattro milioni di euro. Era l’estate 2019. Quattro anni dopo il trasferimento al Milan per meno di un terzo della spesa. Poi un olandese noto al pubblico di Alkmaar e ai tifosi dell’Az. Non tutti gli appassionati di calcio olandese lo conoscevano. Tijjani Reijnders ha vestito per la prima volta la maglia della nazionale solo nel settembre 2023, da giocatore del Milan. Allora era una novità anche per gli Oranje, oggi è un punto fermo. Pulisic e Reijnders sono la nuova-vecchia guardia rossonera: entrambi sono a Milano da quasi due anni e destinati a restarci ancora di più. Il Milan che era di Tomori, Theo, Leao non esiste più. I trascinatori sono Christian e Tijji: non solo per i gol e gli assist (numeri che meritano un capitolo a parte) ma per la leadership. Pulisic era un talento silenzioso, che si metteva in mostra soprattutto nelle partite più semplici: nella prima stagione rossonera un solo gol in Champions e addirittura 12 in campionato (record personale considerati tutti i tornei in cui si è espresso): colpite Genoa, Frosinone, Sassuolo, Monza, Empoli, Verona, Lecce, Cagliari. In sostanza la parte destra dell’ultima classifica. In questa stagione ha firmato quattro gol nell’Europa nobile e nove reti in campionato (i record sono fatti per essere battuti…): ha segnato all’Inter e alla Fiorentina e ha preso la squadra per mano quando rischiava di perdersi definitivamente. Doppietta in rimonta al Lecce e gol del pari due giorni fa, per spianare la strada alla rete della vittoria di Reijnders. Con l’aggiunta di sei assist, è diventato il centrocampista che ha preso parte a più gol in questo campionato: quindici.
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Eccoci a Tijji: l’evoluzione rossonera è ancora più evidente. Nella prima stagione nessun gol in Champions e tre in A. Quest’anno ha moltiplicato il tutto per tre: tripletta in Champions (due al Bruges, uno nello stadio del Real Madrid) e nove in campionato. Decisivo contro il Monza, il Verona, la Roma, il Parma, l’Inter, due giorni fa contro il Como: sono le reti che hanno aggiunto punti alla classifica del Milan. Se la risalita europea è ancora alla portata, ha gran parte di merito. Sia lui che Pulisic sono così arrivati a quota 9, migliori marcatori rossoneri in A: Leao è staccato di tre. Anche il valore di entrambi è triplicato: Pulisic è tornato un giocatore da 60-65 milioni, la stessa quotazione di quattro anni fa. E in rossonero sta per rinnovare il contratto fino all’estate del 2029 a cinque milioni di stipendio all’anno: cifre da top player, lo status che oggi lo rappresenta perfettamente. Con Reijnders i numeri crescono ancora di più: Tijjani non è solo un giocatore di gol e gran talento, ma anche un centrocampista di movimento e manovra, un mediano a tutto campo. Per questo raro e prezioso: pagato dal Milan 20,5 milioni all’Az, oggi è stimato intorno ai 75. Un esercizio di mercato: l’olandese infatti non è in vendita e anzi ha appena prolungato il suo vincolo rossonero fino all’estate del 2030, con ingaggio portato a 3,5 milioni a stagione.
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In una annata negativa il Milan ha comunque messo due segni più: le scommesse Pulisic e Reijnders, sia a livello tecnico che economico, sono risultate vincenti. E potranno valorizzarsi ancora di più: sono versatili e disponibili, capaci di giocare in ogni schema e per il futuro, con qualsiasi allenatore.
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