Davanti al Gup, i legali del club e degli imputati nel caso plusvalenze e manovre stipendi contestano la violazione dei diritti di difesa e della riservatezza dei dati personali per la mancata restituzione del vastissimo materiale informatico acquisito nelle perquisizioni del 2021
Nuova udienza questa mattina a Roma del processo Juve, davanti al Gup Anna Maria Gavoni. La difesa della Juventus e degli ex dirigenti bianconeri , tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene, accusati a vario titolo di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza, false fatturazioni per generare plusvalenze fittizie e interventi irregolari sugli stipendi dei calciatori nel periodo della pandemia, ha formalizzato un’istanza di nullità della richiesta di rinvio a giudizio formalizzata lo scorso 17 luglio per due vizi formali che riguardano l’attività di sequestro del materiale informatico avvenuta durante le due perquisizioni del 2021 e la mancata selezione del materiale pertinente al caso indicato nel decreto di perquisizione, reiterata nel tempo, che ha di fatto leso i diritti di difesa per non aver permesso le controdeduzioni, ma anche i diritti personali degli imputati (e non solo) che – vista la vastità del materiale raccolto e tuttora a disposizione delle parti (tra cui si sono aggiunte le 221 parti civili ammesse di recente dal gup) – comprendono anche foto personali e cartelle cliniche.
“grave e illegittimo”
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Gli avvocati Sangiorgio, Bellacosa e Apa hanno sottolineato anche come sia stata disattesa l’ordinanza dell’8 luglio 2024 del Gip Elvira Tamburelli che, accogliendo l’ennesima richiesta della difesa, aveva disposto la restituzione del materiale forense, previa selezione dei soli dati pertinenti ai fatti. “La richiesta di rinvio a giudizio arrivata dopo aver ignorato l’ordine esecutivo e definitivo dato dal gip è del tutto irrispettosa”, ha detto Davide Sangiorgio. E Maurizio Bellacosa: “Parliamo di una scelta grave ed illegittima. L’unico modo per risolvere la questione è tornare indietro”. Ma per i pm Giorgio Orano e Lorenzo Del Giudice, “la sovrabbondanza di materiale non può comportare la nullità, nessuna violazione dei diritti di difesa è stata compiuta”. Il Gup Gavoni scioglierà la riserva nella prossima udienza, in programma il 15 aprile.
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