Il bosniaco, svincolato dopo l’ultima esperienza al Cska Mosca: “Allegri è il migliore nel gestire la pressione, al Milan farà grandi cose”
Il pianista cerca un’ultima esibizione. Una “last dance” affascinante, un po’ come tutta la carriera di Miralem Pjanic, 35enne genio giramondo e poliglotta. “Ho giocato con Metz, Lione, Roma, Juventus, Barcellona, Besiktas – racconta il regista bosniaco – a Dubai con lo Sharjah e lo scorso anno a Mosca nel Cska: praticamente i più grandi club di questi Paesi. Sono contento e orgoglioso: è stato un sogno, ma non è finita. Sono svincolato e mi alleno con un preparatore: ho voglia di giocare ancora uno-due anni, cerco un progetto interessante e stimolante. Tornare in Italia? Perché no, è la mia seconda casa”.
Come vede la nuova Juventus ripartita da Comolli e Chiellini in società?
“Ho sempre la Juventus nel cuore e sono contento di vedere nel club Giorgio, uno che trasmette stabilità e senso di appartenenza a tutti, giocatori e tifosi. Chiello ama la Juventus. E conosce la storia e lo spogliatoio: sarà preziosissimo”.
Il colpo più importante è David, il bomber svincolato ex Lilla: è l’uomo giusto?
“David ha numeri importanti, parliamo di un nove che ha sempre segnato tanti gol in un campionato meno tattico della Serie A ma fisico e impegnativo come quello francese. E con il Lilla si è imposto anche in Champions. È forte e la Juventus ha bisogno dei gol degli attaccanti e di uno come lui”.
Tudor insiste per Kolo Muani, rientrato al Psg dopo il prestito a Torino. Basta il francese?
“Se Tudor e la dirigenza lo rivogliono è perché conoscono le sue qualità. È un attaccante internazionale. Un trasferimento definitivo sarebbe importante per il club e anche per lui: quando vieni acquistato hai un senso di appartenenza maggiore”.
Vlahovic è a undici mesi dalla scadenza. Gli consiglierebbe di restare o di trasferirsi al Milan di Allegri o al Fenerbahçe di Mourinho?
“Dusan non è più un giovane e ha una certa esperienza: sono scelte personali, sicuramente non sono situazioni facili da vivere ma fanno parte del calcio. Vlahovic deve ritrovare serenità e gol, che ha sempre fatto. E ha bisogno di giocare. Lo stimo ed è un amico, perdere un anno non fa mai bene. Io so come si sta alla Juventus: dura trovare di meglio”.
Il nuovo simbolo è Yildiz: la Juventus ha respinto il Chelsea e lo sta blindando: vede qualcosa di magico nel numero dieci turco?
“Giusto puntare su Yildiz, un po’ come quando c’ero io e si decise di blindare Dybala. Kenan è importante per squadra e società, deve restare umile ma prendersi responsabilità. Si vede che lavora tanto, può fare grandi cose”.
Che stagione si aspetta da Tudor?
“Igor conosce il mondo Juve e ha chiuso in maniera positiva la stagione: le sue squadre hanno una identità precisa. È necessario ritrovare serenità: restare in Champions è fondamentale, bisogna essere realisti, però la Juventus non può trascorrere tanti anni senza vincere lo scudetto e senza alzare trofei. Quando sei lì devi competere per trionfare, non ci sono scuse. E negli ultimi anni questo è mancato”.
La Juve ha nel mirino diversi mediani: Tonali (Newcastle), Hjulmand (Sporting), Bissouma (Tottenham), Cristante (Roma): potesse scegliere lei?
“Prenderei Tonali, uno come lui merita uno sforzo. È italiano e ha grande potenziale, ha vinto al Milan e in Inghilterra è cresciuto. Umile, forte e con il tocco di qualità: quello che serve alla Juventus”.
Allegri al Milan le fa effetto?
“Sento spesso Max, abbiamo passato anni meravigliosi alla Juventus. È un amico, bello vederlo al Milan: in Italia lui e Conte sono i migliori, i più vincenti. Pochi gestiscono la pressione come Allegri: i rossoneri puntano ad arrivare tra le prime quattro, ma quando c’è in panchina uno come Max è normale aspettarsi anche di più”.
Allegri non avrà le Coppe, ma un Modric in più.
“Max è il migliore nel gestire i gruppi. Modric è un campione, porta qualità, esperienza e calma in partita: è un giocatore che Allegri ha ricercato e ama, staranno benissimo insieme. Una gran coppia: se basterà per lo scudetto lo vedremo”.
Conte è ancora più favorito in campionato?
“Sì, il Napoli riparte da una stagione meravigliosa nella quale Conte ha compiuto un miracolo. Lo scorso anno, con la rosa che aveva, avrebbe dovuto vincere lo scudetto l’Inter. Adesso i nerazzurri hanno cambiato allenatore, ma la squadra è più o meno la stessa ed è positivo. E se arriva Lookman sposta gli equilibri. L’Inter parte in prima fila assieme al Napoli”.
Gasperini riporterà la Roma in Champions?
“Gasp è fenomenale, le partite contro la sua Atalanta erano le più complicate. Roma è una piazza diversa, meno paziente e con più pressione. Il club deve seguire l’allenatore come hanno fatto a Bergamo, lasciandolo lavorare con i giocatori giusti”.
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“Occhio alla Fiorentina di Dzeko, Kean e Pioli”.
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