Pio Esposito: “Inter-River giorno più emozionante della mia vita”

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L’attaccante classe 2005 decisivo nella sfida determinante contro il River: “Quando alla vigilia ho capito che avrei giocato da titolare…”

Benvenuto, bambino Pio. Benvenuto nel mondo dei grandi, che aveva terribilmente bisogno di te. Dopo aver visto la prima di Pio Esposito dall’inizio, di nerazzurro vestito, il pensiero del tifoso interista è stato unanime. È volato da Seattle e rimbombato fino a Milano: con il 19enne predestinato al posto di Taremi, questa squadra oggi avrebbe 21 scudetti. Impossibile riavvolgere il nastro o anche solo immaginare mondi paralleli, ciò che è certo è che Pio è una realtà solida: è presente e futuro di questo club, a prescindere da qualsiasi strada venga da lui percorsa nell’immediato. Il gol con cui ha spento l’ardore guerriero degli argentini è un colpo da centravanti fatto e finito, ma ancora di più ha colpito il modo in cui Esposito ha governato e smistato il pallone: questa partita era una battaglia fisica, non c’erano le condizione migliori per emergere, eppure Pio, anziché aver paura come un ragazzo della sua età, si è esalto nella lotta nel fango. Tutto il mondo aspettava Mastantuono, contro l’Inter troppo effimero e ancor acerbo nonostante i 63 milioni spesi dal Real, ma alla fine l’uomo del match è stato proprio il più giovane degli Esposito. E in questa veste Pio si è presentato in conferenza stampa al Lumen Stadium, mentre il fratello Seba lo ascoltava seduto di fronte a lui: “Posso dire che è stato il giorno più emozionante della mia vita, sia a livello calcistico che in generale”, ha detto all’inizio il centravanti con un po’ di emozione. E poi, facendo ordine tra i pensieri: “Quando alla viglia ho capito che avrei giocato da titolare, di notte, nei sogni, ho immaginato tante azioni. Tante volte ho sognato come potesse mai essere il mio primo gol da giocatore dell’Inter… In campo sapevo che l’occasione sarebbe arrivata grazie a una squadra con così tanti campioni ed è successo per fortuna. È stata una partita molto fisica, equilibrata, però alla lunga siamo usciti meglio noi e abbiamo meritato la vittoria”.

il bambino maturo

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L’Inter vuole tenerlo stretto con sé e costruire l’attacco del futuro, la decisione semmai sarà sulla prossima stagione: un prestito in una squadra di A medio alta – lo vogliono, tra le altre, la Fiorentina e il Bologna – o subito a bottega a contendere il posto alla ThuLa assieme a Bonny? Chivu, che lo ha conosciuto 13enne e ora lo vede più alto e grosso di lui, vuole valutarlo con calma in ritiro estivo, ben oltre l’atmosfera ovattata del Mondiale: per questo, agosto sarà il mese della scelta definitiva, di concerto tra società, staff e giocatore. Ieri proprio il tecnico dell’Inter lo ha riempito di elogi, ma ha pure voluto togliergli pressione, mentre da parte sua Esposito ha concluso la conferenza con maturità sorprendente: “Sono un debuttante all’Inter, però ho 80 partite tra i professionisti, anche se a livello inferiore…  Devo ammettere che non è emotivamente come la prima gara giocata tra i pro’, infatti da questo punto di vista mi sento molto migliorato”. 

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