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Perché la Roma ha licenziato De Rossi: i motivi. Juric cosa può dare alla squadra

September 19, 2024 | by allcalcio.it

Perché la Roma ha licenziato De Rossi: i motivi. Juric


diLuca Valdiserri

L’ex Capitan Futuro esonerato a sorpresa dai Friedkin, i motivi: i rapporti tesi con Lina Souloukou, il caso Dybala e il modus operandi della società

Nessuno può credere che passare in otto mesi da José Mourinho a Ivan Juric sia un upgrade. Non lo pensa neppure Juric, uomo pratico e ruvido, che non ci ha pensato un momento a buttarsi comunque sulla panchina della Roma, sottratta a Daniele De Rossi che ieri mattina stava per scendere in campo ad allenare la squadra. Capitan Futuro è stato invece convocato negli uffici dei Friedkin, dove gli è stato comunicato l’esonero «nell’interesse della squadra per riprendere il percorso auspicato». Cioè la qualificazione alla prossima Champions League.

Molti tifosi della Roma si lamentano perché i Friedkin non parlano mai. In compenso usano il bisturi come fossero chirurghi. De Rossi aveva preso il posto di Mou, esonerato dopo Milan-Roma del 14 gennaio. La prima partita di DDR allenatore era stata il 20 gennaio, all’Olimpico, battendo 2-1 il Verona. In totale, tra campionato e Europa League, ha vinto 13 partite, ne ha pareggiate 10 (per la statistica è pareggio la vittoria ai rigori contro il Feyenoord) e ne ha perse 7. Nella stagione scorsa ha fatto benissimo, in questa non era ancora riuscito a vincere una partita.




















































Al di là dei risultati — una sola vittoria nelle ultime 11 partite — De Rossi paga tre cose: i rapporti deteriorati con la Ceo Lina Souloukou; il caso-Dybala che ha sconvolto il mercato della Roma e lo ha costretto a cambiare l’idea di giocare con il 4-3-3; il modus operandi dei Friedkin, che si fidano ciecamente dei report fatti dai dirigenti che hanno messo a capo. Non ci sono stati litigi splatter, ma le incomprensioni si sono sedimentate settimana dopo settimana. De Rossi lascia da signore, come aveva fatto anche nelle ultime dichiarazioni di Marassi, dove non si era lamentato di un rigore clamoroso non fischiato ai danni di Dybala.

Juric ha firmato fino a giugno 2025 per 2 milioni netti e con la clausola di un rinnovo automatico nel caso di conquista della qualificazione alla prossima Champions. Il maestro riconosciuto del tecnico croato è Gian Piero Gasperini, cioè difesa a 3, gegenpressing, duelli uomo contro uomo a tutto campo. Il debutto di Juric avverrà domenica, all’Olimpico, contro l’Udinese capolista a sorpresa. Un tifoso a Trigoria gli ha urlato «di far giocare solo quelli con le palle».

La domanda numero uno sulla formazione riguarda Dybala, che deve giocare 14 partite per vedere rinnovato il suo contratto – con aumento dell’ingaggio – anche per la prossima stagione. Nell’ultima partita della sua gestione, a Marassi contro il Genoa, De Rossi aveva schierato la squadra con un 3-5-2, con l’argentino libero di spaziare dietro a Dovbyk, per togliergli compiti difensivi. Cosa farà Juric? Di sicuro è stato preso per valorizzare soprattutto gli investimenti fatti sul mercato – vedi Soulé – e creare possibili plusvalenze come è successo in tutte le squadre che allenato. È cronaca e non commento, però, far notare che, in pochi mesi, De Rossi ha lanciato Svilar e Pisilli, che possono essere due pietre angolari della Roma futura o due assegni in bianco da incassare in caso di cessione.

Con questa mossa fragorosa, i Friedkin tagliano una volta per tutte il cordone ombelicale tra i tifosi della Roma e la storia della loro squadra. Il licenziamento di De Rossi (616 partite e 63 gol in maglia giallorossa) è il fallimento di un progetto solo presunto che coinvolgeva Capitan Futuro. Adesso fanno ancora più rumore le parole di Francesco Totti, pochi giorni fa, che parlavano dell’amico De Rossi come «parafulmine» per l’esonero di Mourinho. La parola passa al campo, non ai sentimenti.

19 settembre 2024 ( modifica il 19 settembre 2024 | 09:22)



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