Imprevedibile come il Chiesa dei giorni migliori, ingarbugliata come il Chiesa dei momenti no. E statica come Chiesa, nel bene o nel male, non è invece quasi mai. È la situazione relativa al futuro dell’attaccante bianconero e azzurro, che l’Europeo avrebbe potuto contribuire a sciogliere e che invece ha ulteriormente annodato. Il ventiseienne figlio d’arte era partito per la Germania non da separato in casa con la Juve, ma neppure troppo lontano da quello status. Arenatisi sul nascere i colloqui tra Cristiano Giuntoli e l’agente Fali Ramadani sul rinnovo del contratto in scadenza tra un anno, tutta da trovare la compatibilità tra un calciatore che vive di spunti personali e si esalta negli spazi e un gioco, quello di Thiago Motta, basato su possesso palla e fraseggio, Chiesa è presto finito nella lista dei giocatori da cedere per finanziare il mercato in entrata.
Chiesa, delusione Europeo
L’Europeo in tal senso poteva rappresentare una vetrina eccezionale sia per la Juve sia per Chiesa, che invece torna dalla Germania deluso e deludente quanto l’Italia, senza gol né assist in quattro partite, tre da titolare. L’unico fattore che potrebbe spingere un club interessato a lui a muoversi in fretta, in questo momento, sarebbe la speranza di trattare al ribasso sia per il cartellino sia per l’ingaggio. Il mercato però comincia ufficialmente oggi, per gli attaccanti entrerà nel vivo probabilmente dopo l’Europeo e né la società bianconera né (tantomeno) l’agente di Chiesa hanno fretta. Ecco perché la situazione è statica: in grado di accendersi all’improvviso, proprio come Chiesa e come tutte le vicende di mercato, ma al momento statica.
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