Pedro al fantacalcio, l’attaccante della Lazio titolare con l’Inter

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A 37 anni è ancora decisivo. Domenica sostituirà Zaccagni squalificato. E all’Inter ha già fatto tre gol

Nicola Berardino

Giornalista

Per Pedro la qualificazione in Champions con la Lazio diventerebbe il ventiseiesimo titolo in carriera. Come un trofeo da aggiungere nella sua prestigiosa bacheca. Lo testimoniano la carica e l’entusiasmo con cui il 37enne campione spagnolo sta inseguendo quel quarto posto finale (ora in coabitazione con la Juventus, in vantaggio negli scontri diretti) che riporterebbe i biancocelesti nel giro europeo più blasonato. «Sarebbe un risultato fantastico ed anche il premio ad un’annata in cui abbiamo fatto a lungo cose straordinarie», ha detto una settimana fa alla Gazzetta.

alla guida

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Domenica nella trasferta contro l’Inter Pedro ripartirà da titolare. Al posto dello squalificato Mattia Zaccagni (qui tutti i calciatori che saltano in 37esimo turno) ricoprirà la fascia sinistra della trequarti. Sarà quello il punto di partenza del suo gioco. Perché poi classe, talento e personalità lo porteranno dove si svilupperà la manovra offensiva. Ispiratore ma anche finalizzatore all’occorrenza. In questa stagione, la quarta con la maglia biancoceleste, Pedro ha segnato 12 gol: 8 in campionato (9 il suo primato in A, nel 2021-22) e 4 in Europa League. La sfida di domenica a San Siro richiama la rete con cui ha Pedro ha firmato il successo di due mesi fa contro il Milan. L’ultimo colpo biancoceleste sul terreno milanese porta la firma dell’ex Barcellona: un precedente che anima aspettative in una gara decisiva per le chance in direzione Champions. L’espressione disinvolta e senza apparente tensione con cui il 2 marzo si portò sul dischetto per trasformare quel rigore da tre punti riassume il carisma e lo spessore professionale che Pedro incarna. Campione del mondo con la Spagna tra i vari trofei (Champions con il Barcellona in prima fila) conquistati che lo segnalano come leader della squadra di Baroni. Un ruolo legittimato dallo spagnolo sul campo. Da titolare come da subentrato (i due gol aParma esemplari nelle loro radici tecniche e temperamentali). Pedro saprà indicare la rotta alla Lazio per ottenere dalla prova di San Siro quanto serve per non sganciarsi dal quarto posto. Inoltre, il 37enne di Santa Cruz de Tenerife sa come si può vincere contro l’Inter di Inzaghi. Lo fatto due volte (all’Olimpico) nella Lazio di Sarri: nel campionato 2022-23 fu lui a chiudere il 3-1 dei biancocelesti. Ai nerazzurri ha rifilato altre due reti in carriera (ancora una a San Siro): con il Barcellona nella Champions 2009-10.

orizzonti

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Ha il contratto in scadenza, a luglio compirà 38 anni e vorrebbe festeggiarli da giocatore della Lazio. «Io infinito? L’età è un dato ma ancora sto bene, con i ragazzi, coi tifosi, con l’allenatore. Continuo a lavorare e spero di essere qui un altro anno». Da parte della società è stata più volte manifestata la disponibilità per avere Pedro ancora come giocatore e poi anche in un ruolo dirigenziale. Ma ora c’è la Champions da puntare o comunque un posto da conservare in Europa. «Dobbiamo continuare così – ha detto dopo la prova fornita sabato scorso contro la Juventus -. Mancano due gare. Sarà difficile contro l’Inter: ci attende una sfida intensa, aperta e speriamo di fare una bella prestazione e dei punti…». Ieri mattina Pedro (come anche Isaksen) non si è allenato con i compagni. Piano di gestione delle forze in vista degli ultimi 180 minuti di campionato. Nel pomeriggio con Patric si è recato al Foro Italico per ammirare Alcaraz e ricambiare la “visita” ricevuta dal connazionale per Lazio-Juventus all’Olimpico. Ha visto il fuoriclasse spagnolo trionfare su Draper e portarsi alle semifinali. Un successo che ha inorgoglito i due iberici della Lazio trasmettendo ulteriore carica per il faccia a faccia contro l’Inter. «Dobbiamo giocare al massimo delle nostre delle nostre possibilità» è la ricetta che Pedro ha diffuso a Formello per chiudere al top la stagione.



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