L’ex difensore torna in rossonero dopo le tre esperienze precedenti da giocatore. Col Diavolo ha vinto cinque titoli ma Massimo – laurea in Scienza giuridiche e manageriali nello sport – è uno che si distingue anche fuori dal campo
C’è chi si spinge a immaginare che, in caso di salvezza, Massimo Oddo potrebbe fare con Ibra quanto aveva fatto con Camoranesi a Berlino nel 2006: forbici in mano, una bella sfoltita e addio capello lungo. Scenario complicato, è facilmente immaginabile che Zlatan non sarebbe d’accordo. Di certo, però, se Oddo riuscirà a mantenere il Milan Futuro in Serie C, ci sarà da festeggiare parecchio. Perché il malato è vigile e prova a reagire, ma resta comunque abbastanza grave. Massimo è l’allenatore chiamato al suo capezzale, dopo che il club ha cercato in tutti i modi di evitare il cambio in corsa, lasciando Bonera in panchina fin quando ha potuto e affiancandogli poi un Grande Saggio come Tassotti. Ad ogni modo il filo rosso rimane: da Bonera a Oddo, con la supervisione del Tasso, si resta nel solco sempreverde del “Milan ai milanisti”. Non è garanzia assoluta di successo, ma aiuta.
