Non solo ‘rigorini’, per gli arbitri riemerge il problema uniformità – Calcio

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Errori, polemiche e tanta confusione.  L’ultimo weekend di Serie A accende, ancora una volta, i riflettori su un mondo, quello arbitrale, che da inizio stagione sembra non trovare pace.

 

Quanto successo tra sabato e domenica, poi, non aiuta, rendendo il clima all’interno dell’AIA piuttosto pesante: in ambienti arbitrali si evidenzia che “in questo momento c’è una grande difficoltà di linea, e serve recuperare uniformità nei giudizi”. Sotto accusa sono finiti rigori, ‘rigorini’ e l’utilizzo del Var in diversi episodi dell’ottava giornata, a cominciare da quello del Maradona con il penalty assegnato al Napoli per il contatto Mkhitaryan-Di Lorenzo (errore del direttore di gara Mariani e dell’assistente Bindoni). La giornata ‘no’ è proseguita fino al match del Franchi dove nel caos ci finisce l’arbitro La Penna per una gara nella quale succede di tutto o quasi con due rigori assegnati, un altro revocato e il Var Paterna che chiama quando non dovrebbe. Con il Bologna che poteva finire 3-0 e si è ritrovato a chiudere 2-2: il penalty non dato su Bernardeschi altro errore, perché “non rispecchia le indicazioni date finora” fanno notare sempre in ambienti arbitrali. In mezzo pure Lazio-Juventus con Colombo che non punisce lo step on foot di Gila su Conceicao e prima ancora non vede il secondo giallo per McKennie. Episodi dai quali è nato un fiume di polemiche, alcune più forti di altre come quelle del presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, o dell’ad del Bologna, Claudio Fenucci.

 

All’AIA internamente è stato già riconosciuto come fosse un errore quello commesso dalla coppia Mariani-Bindoni in Napoli-Inter. La puntata di Open Var in onda domani servirà a spiegare il cortocircuito del weekend e a metterci la faccia, a differenza delle ultime due puntate sarà lo stesso designatore Can, Gianluca Rocchi. Non Andrea De Marco, da quest’estate incaricato dalla FIGC per le relazioni con i club di A e B. C’è bisogno della voce di chi settimanalmente manda in campo i fischietti e che è chiamato anche a decidere di fermare chi ha sbagliato nel turno appena concluso, considerando che domani già si ritorna in campo con quello infrasettimanale. Dall’AIA spiegano che non si tratterebbe di sospensione, quella Rocchi la adotta solo quando un suo arbitro sbaglia nei comportamenti, non quando l’errore è tecnico. Ciò non toglie che Mariani, Bindoni e La Penna dovrebbero stare ai box almeno un turno. A Rocchi dunque il compito di districarsi nel mare di polemiche montante, ma nel frattempo sul numero uno dell’Aia, Antonio Zappi è confermata l’indagine della procura federale.

 

L’accusa è quella di aver convinto alcuni tesserati a dimettersi (riassumendoli poi alla stessa cifra ma in ruoli diversi) per fare spazio ad altri, nel caso specifico a Daniele Orsato, oggi responsabile CAN C. Lato Federcalcio, intanto, i colloqui con Rocchi e la sua squadra per quanto succede nel weekend sono costanti, con la speranza della FIGC che i toni, da parte di tutti, si abbassino. Ad agitare i vertici dell’AIA, poi, non tanto sul piano tecnico, quanto su quello politico, è il progetto di Gravina, presentato alle componenti a fine settembre, di rivoluzione degli arbitri. Nelle intenzioni del presidente federale c’è quella di creare una società indipendente con la partecipazione di FIGC, Lega di A e B, dove professionalizzare i fischietti italiani. Una partita ancora lunga perché la riforma è al vaglio per la prossima stagione.
   

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