Il presidente nerazzurro si confessa su Tiktok: le parole sullo stadio, sul mercato e sui suoi calciatori, più l’annuncio sulla realizzazione di un documentario sullo Scudetto.
La felicità e il piccolo rimpianto. Steven Zhang si gode il secondo Scudetto da quando è alla presidenza dell’Inter e parla con serenità del futuro dopo aver sistemato, con un nuovo prestito, le questioni legate alla proprietà del club. In un’intervista all’opinionista cinese Liu Teng su TikTok, il numero uno dei nerazzurri ha affrontato diverse questioni importanti: i rinnovi in bilico, anzitutto, e poi stadio, Scudetto e mercato, con un singolare cruccio.
Un cinese nell’Inter? Zhang spiega perché non è possibile
La prima domanda dell’opinionista è proprio quella che fa vacillare Zhang: “Quando vedremo un calciatore cinese nell’Inter?”. La risposta: “Al momento purtroppo non ci sono giocatori adatti. Ho pensato spesso a questa possibilità, ma la priorità è creare una rosa all’altezza”. Quindi sui rinnovi, con le parole di Lautaro – in particolare – che hanno allarmato tutti: “Non dovrebbero esserci problemi coi rinnovi, non sarà una cosa nell’immediato ma richiederà un iter”.
Nuovo stadio e film Scudetto: le rivelazioni del presidente
Il presidente nerazzurro ha poi affrontato l’argomento nuovo stadio – “in Italia il problema è complicato, rischia di rivelarsi una questione molto lunga” – e ha parlato di un documentario sullo Scudetto, sul modello del film realizzato dal Napoli per il tricolore dell’anno precedente: “Faremo sicuramente un documentario sulla vittoria del campionato, magari sotto forma di video e registrazioni conservate. Pensiamo a un prodotto del genere, piuttosto che a un documentario in stile narrativo”.
Zhang: “Pensavano fossi un bambino. Che seri i miei calciatori”
Molto schietto Zhang quando racconta il rapporto speciale con diversi calciatori: “Abbiamo un’età relativamente simile, avevo 24 anni quando sono arrivato in Italia e molti pensavano fossi un bambino. Lo leggevo negli occhi della gente: ‘questo è il presidente dell’Inter?’. Penso che i miei calciatori siano i migliori, quelli che lavorano più duramente. È gente seria, che dopo l’allenamento torna a casa, presta attenzione al cibo e alla famiglia. Ad alti livelli si va in questa direzione: più le star sono importanti, più prestano attenzione ai loro aspetti personali”.
Il rispetto per Zanetti e l’ammirazione per l’Argentina”
Infine, l’ammirazione per l’Argentina che probabilmente è figlia del legame e del rispetto per Javier Zanetti: “Un modello per me e per tutti, ha un atteggiamento molto professionale, non beve mai ed è autodisciplinato. Ma nel club tutti vanno d’accordo tra loro. Confesso una cosa. Prima di Inter-Udinese 2016, quando mi presentai a San Siro con la delegazione di Suning, non avevo ancora visto una partita di calcio dal vivo. Dopo l’Inter, la mia squadra preferita è diventata la Nazionale Argentina“. Infine sui social: “Alcune persone sono più aggressive di altri ma, se si spingono troppo oltre, la cosa gli si ritorcerà contro”.
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