Il tecnico biancorosso: “Prima tutti volevano venire, poi molti hanno pensato ad andarsene. Non vogliamo retrocedere come la squadra peggiore della serie A”
“La morte di Berlusconi ha invertito la freccia, da su a giù. Da un momento in cui tutti volevano venire, si è passati a un altro in cui molti pensavano di andare via”. Così il tecnico del Monza Alessandro Nesta, commentando la brutta stagione del club brianzolo, ultimo a 15 punti e a un passo dalla retrocessione in Serie B. “È un peccato – dice in conferenza stampa alla vigilia del match casalingo contro l’Atalanta – questo è un club solido, paga gli stipendi sempre. Ci sta che qualcuno si aspettasse qualcosa, il club ha fatto tanto qui, tra giocatori e allenatori, ci sono anche diversi prestiti e quello cambia le cose”.
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“Il rischio di una retrocessione in casa per il Monza? Speriamo di no. Vogliamo evitare di diventare la squadra che retrocede con meno punti in Serie A, quello è un obiettivo che ci siamo messi. Se vinciamo domani sono stracontento e ci togliamo questo problema. Io non voglio retrocedere come peggiore della Serie A per punti”, aggiunge Nesta, che poi risponde così a chi gli chiede un commento su Lamine Yamal: “Yamal è speciale, è qualcosa di disumano, a 17 anni ha già vinto l’Europeo. È un ragazzo speciale che ne nascono pochi. Ma tutti nascono lì e tutti escono da lì, in Spagna. Forse un’occhiata su come fanno, senza copiare, bisognerebbe darla. Al Barcellona hanno un’identità, tirano sempre fuori buoni giocatori. Un club nei giovani deve crederci e avere un’identità. E poi serve lo scouting, il coraggio e le risorse per andare a prendere un giovane forte”