L’ex portiere bianconero ha raccontato a QS il no ai nerazzurri e la scelta di restare un altro anno all’Avellino prima di approdare a Torino come erede di Dino Zoff
Lui la partita più importante l’ha giocata, e l’ha anche vinta. Stefano Tacconi, di professione ex portiere (tra le altre) della Juventus, ha superato l’ischemia cerebrale che lo ha colpito nell’aprile 2022 ed è tornato ad avere una vita normale e seguire il calcio.
Tacconi torna all’Allianz Stadium
Presente all’Allianz Stadium in occasione di Juventus-Napoli, è stato intervistato da QS, raccontando l’emozione di tornare a vedere i bianconeri dal vivo e la commozione per l’abbraccio dei tifosi. “Sono tornato allo stadio in occasione di Juventus-Napoli e sono rimasto emozionato dall’affetto e dal calore che lo Stadium mi ha riservato – sono state le parole dell’ex portiere, che raccolse il testimone di Dino Zoff tra i pali della Juventus nel 1983 difendendoli fino al 1992.
Tacconi analizza la Juventus di Motta
L’ex portiere bianconero è anche entrato nel dettaglio tecnico dell’avvio di campionato dei giocatori di Thiago Motta: “Ho visto anche il derby d’Italia l’altro giorno, e al quarto gol della Juve mi sono emozionato. La Juventus è una squadra giovane e talentuosa, credo che sia sulla strada giusta ma deve continuare a lavorare. Non vedo somiglianze tra le due squadre, anche perché il calcio di oggi è cambiato parecchio e si ricerca troppo la perfezione, ci sono troppi passaggi e i calciatori tentano raramente soluzioni personali”.
Tacconi e il no all’Inter nel 1982
Ma Tacconi si è anche prendere dai ricordi, ed ha raccontato un aneddoto legato al suo passaggio in bianconero dopo l’esperienza all’Avellino: “Nel 1982 rifiutai l’Inter e rimasi all’Avellino un altro anno. Sapevo che andando a Milano sarei stato in panchina perché il titolare era Bordon. Decisi di liberare il posto per il mio amico Walter Zenga, che poi ha avuto una carriera straordinaria. L’anno successivo sono approdato alla Juve e con i bianconeri ho vinto tutto quello che potevo vincere. Se fossi andato all’Inter, avrei alzato ben pochi trofei in quegli anni, quindi diciamo che sono stato contento della mia scelta”.
Il palmares di Tacconi alla Juventus
E non gli si può dar torto: nove anni in bianconero, 382 presenze totali. Due Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale (con l’aggiunta di due rigori parati nella finale di Tokyo contro l’Argentinos Juniors, una Coppa Uefa. Praticamente, tutto.
Tacconi ricorda l’amicizia con Schillaci e il litigio con Baggio
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