A Monza le ragazze di Andrea Soncin vincono all’esordio e allungano la striscia di risultati utili
A 132 giorni dal debutto all’Europeo, l’Italia riabbraccia quella Nations League che ha curato le ferite aprendo il nuovo ciclo dopo le macerie del Mondiale 2023. Una competizione a cui Andrea Soncin e le Azzurre sono in qualche modo affezionati e che quindi non si permettono di snobbare, centrando contro il Galles – combattivo ma non irresistibile, comunque qualificato per la prima volta all’Europeo – un successo di misura che rispetta il pronostico e consolida la striscia arrivata a otto risultati utili (l’ultima sconfitta, ad aprile in Finlandia).
SUBITO BB
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Per aprire l’intenso programma del 2025, davanti ai 4.200 spettatori di Monza che vedono debuttare la nuova maglia verde menta, il c.t. prende ampio spunto dal campionato dando fiducia al tridente della Juventus prima della classe. Girelli (che aveva saltato l’ultimo giro di convocazioni) si riprende il centro del ring con il supporto delle compagne bianconere Cantore e Bonansea, ma il sistema di partenza – al solito – è fluido. Proprio Bonansea, in eccellenti condizioni di forma, è infatti la pedina mobile che consente all’Italia di difendere a cinque coprendo tutta l’ampiezza. Ma la juventina sta così bene da abbinare a corsa e senso tattico anche l’istinto dell’attaccante di razza, quello che le consente di rompere l’equilibrio di testa dopo appena 5’, sfruttando il terzo angolo consecutivo di un avvio sprint (tredicesima marcatrice diversa della gestione Soncin). L’Italia parte infatti col piede pesante sull’acceleratore, aggredisce subito la partita e prova ad arrotondare: al 10’ la doppia parata di Clark su Girelli e Cantore, subito dopo la traversa della stessa Girelli su un altro colpo di testa da angolo. Il vantaggio di un solo gol appare stretto, ma l’unico lampo gallese – destro a giro di James al 22’, sul palo esterno – invita a rimanere sul pezzo. L’Italia torna così ad affondare con l’ottimo suggerimento di Bonansea a rimorchio per Cantore, ma a muoversi è solo l’esterno della rete. Da metà primo tempo, in ogni caso, il ritmo si abbassa e il pubblico del Brianteo fa fatica a riscaldarsi. Se l’Italia sbaglia qualche scelta di troppo, il merito di sporcare la partita va riconosciuto comunque alle gallesi, aggrappate in campo al totem Jess Fishlock che a 38 anni si fa ancora rispettare nella massima lega statunitense.
CAMBI PROFICUI
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Dopo l’intervallo, il Galles diventa più propositivo passando al 4-4-2 e ci mette tanta gamba, ma non ha davanti peso e qualità per impensierire la solida fase difensiva azzurra. Con i cambi, Soncin – che non si accontenta di rimanere in controllo – dà la scossa e fioccano occasioni soprattutto grazie alle giocatrici entrate dalla panchina: Dragoni manda quasi in porta Linari, Piemonte – appena entrata – esalta ancora il riflesso di Clark su cross di Merlo, mentre Cambiaghi (passata da giovane nello storico FiammaMonza, come Cantore e Glionna) ci prova due volte e non esulta per poco. Il 2-0 lo butta via anche Caruso, di testa da due passi, nella sua prima con la Nazionale da neo centrocampista del Bayern Monaco. Sulla concretezza sotto porta c’è da lavorare, ma poco male. Martedì a La Spezia il secondo impegno di Nations, contro la Danimarca. E il coefficiente di difficoltà è destinato ad alzarsi.
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