Gli azzurri passano in vantaggio con McTominay ma si fanno subito raggiungere da Ekkelenkamp: ora Inzaghi può portarsi a -1
Più quattro, è vero: però, mentre le ombre finiscono per inghiottire Napoli, nell’aria si avverte il rimpianto per aver buttato via una occasionissima. L’Udinese manda un messaggio al campionato: non è finita finché non è finita e chissà come e quando finirà questo campionato che si vive dentro ad un equilibrio che proprio mentre sta per essere insidiato, riemerge prepotente. Il Napoli che non pareggiava (quasi) mai, si ferma per due volte: a Roma, una settimana fa, l’ha frenato la Roma sui titoli di coda; al Maradona, per la prima volta, sì è fatto bloccare da un’Udinese da applausi. Gol di McTominay, risposta di Ekkelenkamp ed è 1-1, con l’Inter che ora ha la possibilità di riavvicinarsi.
SI CAMBIA
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L’emergenza esiste, anche se non si vede, e il Napoli ci finisce dentro prima che cominci la sfida: “lesione del medio gluteo destro” significa una sola cosa, che Spinazzola non la gioca e che per due o tre settimane se ne starà buono, aspettando di guarire. E il Napoli che a sinistra non ha Olivera, comincia con Mazzocchi, sperando che Buongiorno (in panchina) conceda in fretta la possibilità, eventualmente, di dirottare Juan Jesus su quella fascia. Che sia complicata, per la capolista, si capisce subito: l’Udinese attacca frontalmente, va vicinissima al gol con Thauvin (2′), sul quale interviene un prodigioso Meret; si ripresenta poi con Lucca (10′) ad un palmo dal palo, e in mezzo però deve difendersi con Sava, che risponde a McTominay (6′) e si industria in un colpo di reni su Politano (7′). Mica male, eh, poi quando Ekkelenkamp (17′) ispirato da un magico Thauvin si ha la conferma che sarà dura, perché dall’angolo è Lucca a girarla verso l’angolo lontano ma un po’ troppo.
PRESSING
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Il Napoli sente l’Udinese addosso, la trova nel pressing (anche) altissimo e comincia ad uscirne con il palleggio prolungato, portando gli esterni dentro al campo: sarà un caso, e non lo è, al 24′ Neres taglia verso il centro, vede il movimento di Politano per una girata che sa di rimpianti. C’è più Napoli nel palleggio (60% di possesso), più equità nelle occasioni, perché anche Bijol (34′) di testa e da angolo ci va vicino e poi McTominay (35′ non trova il tap in). Che ci sia da divertirsi si capisce e un paio di minuti succede di tutto: McTominay (36′) stacca come un saltatore in alto e fa 1-0, ma manco il tempo di goderselo e da un pasticcio collettivo del Napoli, l’Udinese trova con Ekkelenkamp il pareggio.
STRATEGIE
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L’Udinese copre il campo in ampiezza, poi s’affida a Thauvin che sta al fianco di Lucca, porta i centrocampisti ad inserirsi e Lovric a inizio ripresa chiede a Meret di volare. È gara tattica, ma il Napoli ha smarrito un po’ di brillantezza, non trova il Neres che gli servirebbe e aspetta che i friulani si sgonfino. Ma la pressione sale il Maradona spinge e McTominay, Anguissa e Lukaku un po’ di ansia a Sava la mettono.
ALL IN
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Per incidere, Conte interviene: manda in campo Ngonge, Raspadori e Simeone, toglie Politano, Lukaku e Anguissa e trasforma il Napoli in 4-2-3-1 e la nottata in un impeto tutto anema ‘e core che l’Udinese doma resistendo ad oltranza, concedendo qualcosa ma neanche poi tanto. Meno quattordici alla fine: del doman non v’è certezza.
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