L’azzurro e Ngonge si candidano se si resta col 4-3-3. Ma avanza l’idea del 3-5-2, con l’ex Sassuolo o Politano in appoggio a Lukaku
Come ha detto il vecchio saggio a Castel Volturno: la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo. E quando al Napoli arriva la (temuta) diagnosi dell’infortunio di Neres, la verità sta tutta dentro quella battuta: “Lesione distrattiva del semimembranoso della coscia sinistra” che significa starsene per almeno tre-quattro settimane a riposo, per poi ricominciare. E quindi, i tiri mancini da dove possono arrivare se non dalla corsia di sinistra: fuori Olivera, poi Spinazzola, prim’ancora, fuori Kvara, ceduto al Psg e terrore che si intrufola nella pelle della capolista, in totale emergenza.
CHI GIOCA
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Perché adesso – sabato la Lazio, poi il Como, poi l’Inter – per fare la formazione Conte dovrà inventarsi qualcosa: o Raspadori esterno, per starsene nel 4-3-3, o magari Ngonge, che però preferisce la destra, oppure cambiare modulo, rifugiarsi nel 3-5-2, tenere Di Lorenzo nella linea dei difensori, lasciare Mazzocchi da una parte e Politano dall’altra a tutto campo, sistemare Raspadori alle spalle di Lukaku. O magari no: difesa a tre con il rientrante Buongiorno; Di Lorenzo e Mazzocchi esterni; Politano sotto punta. Però sono ancora concetti assai astratti, ovviamente. Tu chiamale, se vuoi, deduzioni.