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Napoli-Milan, pagelle: le frase di Buffon e Psycho Garcia. Politano show, in tre fanno “paura”

October 30, 2023 | by allcalcio.it

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Partenopei e rossoneri si dividono la posta in palio al termine di una sfida combattuta: dallo 0-2 al 2-2, occasioni e spettacolo. Ma anche troppi errori.

Meglio due feriti che un morto”, una frase di Buffon diventata famosa e che si può adattare a varie situazioni. Come ad esempio quelle che riguardano Napoli e Milan: le due squadre, in crisi di identità e che fanno fatica ad avere una incoraggiante continuità di gioco e di risultati, al Maradona pareggiano 2-2 e rimandano i “problemi” di Garcia e Pioli almeno alla prossima partita. La squadra sconfitta avrebbe avuto, infatti, non poche grane da fronteggiare soprattutto sul piano psicologico. Il tecnico dei partenopei decide di iniziare la sfida con Elmas e Raspadori. Le scelte si rivelano inefficaci. Dopo le iniziali schermaglie con i rossoneri vicini al vantaggio, i padroni di casa perdono via via le distanze tra i reparti e, arrembaggio dopo arrembaggio sulla corsia mancina dove Mario Rui boccheggia, incassano due gol tra il 22’ ed il 31’: Giroud, lasciato tutto solo, sovrasta Rrahmani e impallina due volte Meret con altrettanti colpi di testa. Sul primo fa discutere la reattività del portiere friulano. In mezzo il clamoroso gol divorato da Politano su perfetto cross di Kvaratskhelia che taglia l’area. Il Milan prova a dilagare con gli azzurri in bambola totale: Reijnders poco prima dell’intervallo alza sopra la traversa il possibile 0-3, mentre Meret si fa in parte perdonare su un tiro di Musah.

Ad inizio ripresa Garcia cambia tutto: fuori Rrahmani, Mario Rui ed Elmas, dentro Ostigard, Olivera e Simeone. E la musica cambia subito. Pioli, invece, dopo aver perso Kalulu nel primo tempo (in campo Pellegrino) incassa il ko di Pulisic (entra Romero). Al 50’ il capolavoro di Politano: dopo uno scambio con Di Lorenzo, che lo lancia in area dalla destra, supera un avversario con un sombrero prima di scagliare una saetta alle spalle di Maignan che non crede ai suoi occhi. Dopo tredici minuti i campioni d’Italia completano la rimonta con una fucilata di Raspadori che trasforma una punizione dal limite. Poco prima un altro gol sfiorato da Kvaratskhelia. A quel punto i padroni di casa pagano lo sforzo di un assalto feroce e provano a respirare. All’80’ Pioli toglie Leao e Giroud (che non gradisce) e fa entrare Okarfor e Jovic. All’88’ Orsato, in un eccesso di severità misto a protagonismo, rifila il secondo giallo a Natan. Napoli in dieci. E’ di Calabria il tentativo più pericoloso degli ospiti, di Kvaratskelia il diagonale all’ultimo secondo che Maignan respinge di piede. Un punto a testa e tutti a casa. Non si fa male nessuno, ma nessuna delle due sta benissimo. E l’Inter ringrazia: +3 sui cugini, +7 sui partenopei. Le pagelle di Areanapoli.it

Meret: 5,5. Due buoni interventi nel secondo tempo, soprattutto su un tiro velenosissimo di Leao, ma pesa tantissimo l’intervento molle nell’impattare il pallone sul colpo di testa di Giroud per nulla irresistibile in occasione del primo gol.

Di Lorenzo: 6+. Il gioco di Garcia non esalta i suoi movimenti ad entrare in campo, ma sopperisce con potenza e moto perpetuo pur con qualche difficoltà in contenimento su Leao, che comunque limita molto aggrappandosi anche ad un giallo. L’intuizione per Politano – l’asse funziona a meraviglia – nell’azione dell’1-2 è un raffinatissimo distillato di classe. In un affondo, inoltre, prova la conclusione da posizione defilata ignorando i compagni meglio posizionati in area.

Rrahmani: 4, che potrebbe essere anche considerato generoso, ma che contiene il salvataggio su Giroud nei primi minuti. E’ solo un attimo di “felicità”, poi inizia l’incubo. Giroud sbuca da tutte le parti a centro area e vince tutti i duelli di testa. Amir sembra spaesato, senza forze. Dal 46’ Ostigard: 6,5. Dà subito più sicurezza al reparto e l’intesa con Natan è discreta. Evita al Milan di alzare il baricentro, è granitico nei duelli e negli scontri anche aerei e si fa vedere anche in pressione.

Natan: 5-. Altro voto “generoso”: sbaglia troppi passaggi e in marcatura non affonda gli artigli evidenziando timori di troppo. Mancano sincronismi e lucidità, e se Orsato esagera con i cartellini nei suoi riguardi è anche perché lui pecca di ingenuità nella scelta dei tempi d’intervento.  

Mario Rui: 5-. Non è in serata e si vede: Pulisic e compagni sfondano sul suo lato ed entrambi i cross per Giroud arrivano dalla sinistra. Dal 46’ Olivera: 6. Meno aggressivo in attacco del compagno, ma solido nel presidio di zona. Era comunque lecito aspettarsi qualcosa di più.

Elmas: 4,5. Forse meriterebbe 5-, ma è troppo brutto per essere l’Eljif che conosciamo. Mai un’intuizione, tanti passaggi sbagliati e vive di alti e bassi anche nel cuore della contesa. Dà la sensazione di essersi smarrito. Dal 46’ Simeone: 6. Crea spazi, si abbassa per manovrare e far salire i compagni, toglie pressioni sul compagno Raspadori e garantisce presenza e densità in area. 

Lobotka: 6,5. Ha ai lati una coppia poco assortita per alternare lucidamente lotta e costruzione. Prova a fare l’una e l’altra cosa anche da solo con una grinta da condottiero. Nel primo tempo, però, anche lui fa fatica a tenere in ordine i reparti. E non è colpa sua.

Zielinski: 6,5. La presenza di Elmas non lo aiuta nel trovare la bussola e nel primo tempo si vede poco. Quando Garcia cambia modulo il polacco sale in cattedra tra corsa e qualità. Poi il mister decide di toglierlo sul 2-2. Dal 77’ Anguissa: sv. E’ in evidente difficoltà e commette errori molto gravi e che potevano costare caro. Dargli un voto sarebbe mortificante. Garcia ha parlato della necessità di fargli mettere benzina nelle gambe dopo l’infortunio, ma è una tesi che regge ben poco. Ci sono altre partite per riportarlo in condizione.

Politano: 7,5. L’errore sullo 0-1 – clamoroso – viene letteralmente cancellato da una giocata da fenomeno quando, nel secondo tempo, fa tutto da solo su imbeccata di Di Lorenzo: gioco di prestigio nel saltare l’uomo e bordata mortifera che lascia Maignan a bocca aperta. Tante le giocate in combinato disposto con Di Lorenzo, ma Garcia decide di toglierlo ancora nei minuti finali sul 2-2. Dall’82’ Zanoli: sv. 

Kvaratskhelia: 6,5. Serve a Politano un assist fantastico: conclusione sul fondo. Intenso il duello con Calabria e soci tra alti e bassi. Sfiora due volte il gol: in particolare grida vendetta la conclusione sul gong. Maignan para e urlo dei tifosi strozzato in gola.

Raspadori: 7,5. Da solo in mezzo all’area fa fatica, così si muove su tutto il fronte offensivo lasciando però un vuoto in zona calda. Nella ripresa si accende grazie all’ingresso in campo di Simeone. Sigla il 2-2 con un tiro potente e preciso: una punizione di straordinaria bellezza. 

Garcia: 5-. Psycho Rudi: il tecnico francese sembra il protagonista del film di Hitchcok tra bipartizioni e filo doppio. Primo tempo horror con scelte discutibili come Elmas e Raspadori troppo solo. Prende due gol, rischia la goleada. Poi al rientro dopo il riposo torna sui suoi passi (sarebbe stato assurdo il contrario) e rimette in asse la barca inserendo Ostigard, Olivera e Simeone. Il Napoli affonda i colpi e con Politano e Raspadori pareggia. A quel punto i soliti cervellotici cambi. Invece di provare a vincere, sul 2-2, toglie Zielinski e fa entrare uno spaesato Anguissa, poi rinuncia a Politano ed inserisce Zanoli davanti a Di Lorenzo. Prevale la paura e il concetto richiamato dalla frase di Buffon. In tre, comunque, fanno “paura”: Rrahmani, Anguissa ed Elmas. L’involuzione di questi calciatori, a prescindere dai problemi complessivi, è assurda. Garcia, come Pioli, porta a casa un pari “salva-tutti”, ma i problemi, mascherati (non troppo) dalle sfide contro Verona e Union Berlino, restano gli stessi: poche idee e reparti slegati. E le reazioni d’orgoglio non possono bastare per “mascherare” ancora i malanni di fondo. Non dovrebbero…

6 politico al pubblico del Maradona: i fischi di una parte dello stadio a fine primo tempo sono legittimi per quanto visto, ma sarebbe meglio incitare fino al fischio finale. Come fanno le curve. A cui va un 10.

P.s.: Auguri, eterni auguri, a Diego Armando Maradona.



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