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Napoli-Inter, pagelle: Simeone ingenuo, tre ZERO e un 7. I voti a Kvaratskhelia e Mazzarri

January 23, 2024 | by allcalcio.it

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Finale amaro per i campioni d’Italia che soccombono contro i nerazzurri solo nel finale. Pesantissima l’espulsione di Simeone.

L’Inter vince un’altra Supercoppa italiana (la terza consecutiva) grazie al solito Lautaro Martinez che nel finale si intrufola in area tra i difensori del Napoli e gira in rete un traversone dalla destra. Nel primo tempo grande equilibrio con i nerazzurri che controllano di più la sfida, ma senza mai dominare. Nonostante le tante assenze (Meret, Natan, Olivera, Demme, Anguissa, Osimhen e Mario Rui indisponibile dall’inizio) Mazzarri mette in campo una formazione tignosa e ben organizzata che tiene testa agli avversari. Kvaratskhelia, ancora lontano dai suoi standard, è l’unico ad impensierire Sommer. I nerazzurri di Simeone Inzaghi (alla quinta vittoria personale di questo trofeo, nessuno come lui) hanno la meglio solo dopo l’assurda espulsione di Giovanni Simeone (doppia ammonizione in 5’, la prima davvero inspiegabile). Campioni d’Italia costretti a giocare in inferiorità numerica per oltre mezz’ora. Il tecnico azzurro perde le staffe e lancia bordate: “Vergogna, è peggio di Pechino”. Il rosso all’argentino è pesantissimo perché oltre al danno in Supercoppa, costringerà il Napoli a fare a meno del Cholito anche in campionato contro la Lazio. E all’Olimpico mancheranno anche Kvaratskhelia e Osimhen. Mazzarri al 70’ toglie il georgiano e Politano, per inserire Gaetano e Lindstrom, poi Mazzocchi e Cajuste per Raspadori e Mario Rui. Nonostante l’uomo in meno, i partenopei reggono, ma alla fine devono arrendersi all’errore di uno stremato Lobotka in uscita e a quelli dei compagni che non riescono a contenere la sgroppata di Pavard assistita da Sanchez prima del traversone per Lautaro.

Curioso l’episodio dei fischi dei tifosi locali durante il minuto di silenzio per la morte di Gigi Riva, che si è tenuto prima della ripresa visto che la notizia è arrivata poco dopo il fischio iniziale della sfida. A quanto pare per gli arabi il silenzio per i defunti non è ammesso. Le pagelle di Areanapoli.it.

Gollini: 7. Lucido nelle letture, neutralizza pericolosi traversoni per nulla facili. Ben posizionato, guida la difesa, esce con costanza ed è reattivo sulle conclusioni come ad esempio su quella di Thuram e Lautaro. Non ha colpe sul gol di quest’ultimo nel primo dei minuti di recupero.

Di Lorenzo: 6,5. Deve ancora ambientarsi del tutto nel nuovo ruolo, ma da vero leader veste i panni del condottiero e combatte su ogni pallone contenendo le sfuriate degli avanti nerazzurri. Perde qualcosa in fase di spinta e sul gol di Lautaro è in ritardo. Peccato!

Rrahmani: 6,5. Una buona prova, Lautaro e Thuram fanno fatica a superarlo. Nonostante l’ammonizione riesce a tenere testa agli avversari, Sanchez compreso. Si arrende nei minuti finali anche lui.

Juan Jesus: 6+. L’esperienza c’è e con Rrahmani l’intesa è discreta per quasi tutta la partita. Il muro tiene bene anche in inferiorità numerica, ma nel finale anche lui si addormenta al centro e Lautaro ne approfitta.

Zerbin: 6. Inizia dal primo minuto l’eroe della sfida contro la Fiorentina e si ritrova davanti un osso duro come Dimarco. Vive di alterne fortune il confronto con l’interista, poi si fa ammonire. Tanta corsa e buona volontà, ma non lascia il segno. Dal 58’ Ostigard: 6. Entra e fa il suo dovere su Thuram e Arnautovic. Non si capisce il limitato utilizzo.

Lobotka: 6+. Fa una grande partita di sacrificio con i dirimpettai sempre in pressing su di lui. Bravo ad aggirare le asfissianti marcature e a far girare i compagni. Peccato per l’errore che commette quando invece di spazzare prova a palleggiare favorendo il break vincente dell’Inter.

Cajuste: 6 –. Mette in campo tutte le energie che ha, tuttavia non eccelle sul piano tecnico ed è lento in alcune letture nello sviluppo delle azioni. Servirebbe un cambio di passo, che non arriva. Dal 73’ Raspadori: 5,5. Una ventina di minuti, con il Napoli in inferiorità numerica. Non era facile aiutare i compagni ad alzare il baricentro. Forse anche lui avrebbe potuto dare una mano in area in occasione del gol dei nerazzurri.

Mazzocchi: 6. Bello ed intenso il duello con Darmian: si lancia nelle dispute con grande ardore e alla fine è stremato. Dal 73’ Mario Rui 5,5. Ha problemi ad un piede ed inizia dalla panchina. Quando entra lui si rivedono cross e personalità in avanti sul suo lato, ma l’azione vincente dell’Inter nasce proprio dalle sue parti anche se non è del tutto colpa sua.

Politano: 5. E’ il giocatore più contratto del Napoli: sbaglia passaggi e movimenti senza mai rendersi pericoloso con le sue giocate. Ma in partita. Dal 71’ Lindstrom: 6-. In contropiede sprigiona tutta la sua energia e voglia di impressionare, ma non gli riesce la giocata. Tenta una conclusione coraggiosa dalla distanza. In contenimento non è il massimo e anche lui è poco reattivo nell’azione decisiva dell’Inter.

Simeone: 5-. Di certo non la migliore prestazione da quando è a Napoli, tuttavia lotta come un leone e fa ammonire de Vrij. Rimedia l’espulsione che si rivela fatale. Lui è ingenuo, ma è una chiara esagerazione dell’arbitro Rapuano che cambia in continuazione metro di valutazione: prima un giallo discutibile, poi il secondo per un pestone ai danni di Acerbi (con tanto di sceneggiata dal nerazzurro). 

Kvaratskhelia: 6. L’unica fiammata del Napoli porta la sua firma, con Sommer che si esalta. Mazzarri gli chiede di dare una mano nelle retrovie e lui non si sottrae, ma finisce per avere meno brio offensivo. E de Vrij ne approfitta per contenerlo. Mazzarri sbaglia a toglierlo, ma da lui era lecito aspettarsi qualcosa in più. Dal 70’ Gaetano: 6-. Combattuto tra l’osare e il non scoprirsi troppo per dare una mano a Lobotka. Si fa ammonire per un fallo su Sanchez.

Mazzarri: 6-. Deve fare i conti con i problemi di Mario Rui e così lancia Mazzocchi e Zerbin dal primo minuto sugli esterni del 3-4-3. Nonostante le tante assenze tiene testa alla più quotata Inter ed anche in inferiorità numerica, quando Simeone viene ingiustamente espulso, la squadra lotta con ardore. Il Napoli tira una sola volta in porta, ma non gli si poteva chiedere una gara di possesso e di calcio spettacolo. La mossa di togliere Kvara a venti minuti dalla fine, non sembra brillante.

0 (ZERO) a chi riduce il calcio a mero commercio in senso lato.

0 (ZERO) a chi non impone il rispetto della propria cultura: i fischi durante il minuto di silenzio per Gigi Riva sono inammissibili a prescindere.

0 (ZERO) all’arbitro Rapuano (e al quarto uomo Di Bello): con l’espulsione di Simeone hanno rovinato una partita in mondovisione.



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