I due vanno verso la convocazione per domenica. Recuperato pure Mazzocchi per la corsa al titolo
La tempesta è passata. E forse anche ‘a nuttata . La vittoria sulla Fiorentina ha avuto un effetto magico su tutto il mondo Napoli, che in un colpo solo ha ritrovato tre punti, il gol di Lukaku, la convinzione di potersela giocare fino alla fine. Il pomeriggio del Maradona è stato una festa per tutta Napoli, ma potrebbe essere stato soltanto l’antipasto di una settimana che è iniziata nel migliore dei modi. Perché il ritorno a Castel Volturno ha in parte messo fine anche all’emergenza: ieri David Neres e Pasquale Mazzocchi sono tornati a lavorare in gruppo, confermando che il lavoro di riatletizzazione è stato completato. Tradotto: entrambi sono pronti e ora possono rientrare tra i convocati già da Venezia. Ma le belle notizie non finiscono qui: anche Frank Anguissa sta meglio e procede spedito nel lavoro di recupero. E sì, anche il camerunese potrebbe tornare prima del previsto. Magari non in campo, ma sicuramente in gruppo. Si deciderà nei prossimi due giorni, ma il Napoli potrebbe viaggiare verso Venezia al gran completo, per iniziare col gruppo più unito che mai la prima delle “dieci finali” che separano il Napoli dal sogno.
Marzo, mese d’oro
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Il febbraio nero sembra già un brutto ricordo e marzo ha rilanciato le ambizioni di Conte e i suoi ragazzi. Del resto, lo dice la storia del tecnico: negli ultimi mesi di stagione le sue squadre chiudono in crescendo. Tra marzo e maggio, Conte viaggia a una media di 2,33 punti a partita: una marcia che probabilmente basterebbe per brindare all’ennesima impresa sportiva. E adesso si prepara alla grande volata col vento in poppa, grande fiducia, ritrovata consapevolezza e possibilità di poter scegliere di partita in partita la formazione migliore. Un lusso all’improvviso, dopo aver affrontato un mese con gli uomini contati.
La forza del gruppo
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Non siamo ancora all’abbondanza, perché comunque Neres potrà al massimo giocare una manciata di minuti nel finale, proprio per chiudere il cerchio della tabella di recupero. Mentre Anguissa – nel caso – sarò solo spettatore in campo. Troppo fresco l’infortunio al soleo, troppo rischioso rimettere in campo già a Venezia. Ma le grandi imprese sono accompagnate spesso da gesti a sorpresa. E se Anguissa volerà con la squadra sarà principalmente per vivere assieme ai compagni questa tappa comunque fondamentale del campionato. Perché vincere a Venezia significherebbe tornare in testa sicuro per qualche ora, e poi accomodarsi davanti alla tv a seguire Atalanta-Inter, per capire se davvero sarà corsa a tre fino alla fine e soprattutto se ci sarà il nuovo sorpasso. E allora meglio stare tutti insieme, fare gruppo, stringersi ancora di più, mettere il “noi” davanti a tutto, come ha insegnato il maestro Conte.
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Conferme
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Che per Venezia difficilmente cambierà qualcosa rispetto agli undici delle ultime due partite. E che anche stavolta monitorerà giorno per giorno la condizione di McTominay, per non rischiare. Sarà ancora 3-5-2, perché oggi è impossibile rinunciare a un Raspadori da 3 gol nelle ultime quattro gare. O alla gamba di Spinazzola, tornata a una frequenza di passo in stile Euro 2020. Spina sta tenendo fuori Olivera, un altro dei titolarissimi tornati pienamente a disposizione. “Gioca chi merita” ha detto Conte, quindi tutti ora dovranno guadagnarsi il posto per le dieci finali. Anche Anguissa – visto il super Gilmour delle ultime uscite – e Neres. Il loro pieno rientro è calendarizzato per il Milan. Col Napoli migliore, all’assalto dello scudetto.
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