Il presidente del Napoli a Sky: “Mi ha sorpreso De Bruyne, serio e professionista. E se un calciatore accetta la corte di Conte…”
Aurelio De Laurentiis è sbarcato a Dimaro. Qui, tra le Dolomiti, dove il suo Napoli si sente a casa da quattordici anni. E dove ieri ha accolto l’ultimo colpo di mercato: Sam Beukema. “Per lui e Lucca sono state trattative rapide. Quando uno desidera avere un determinato giocatore va dritto alla meta. E quindi si spende poco tempo”, ha rivelato ai microfoni di Sky, a cui ha concesso una chiacchierata su tanti temi. Dal Napoli che sta nascendo fino alla politica sportivo.
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Il presidente è rimasto affascinato da De Bruyne, la stella belga che ha già mandato in tilt il popolo napoletano. “È un gran professionista, una persona molto seria. Guarda dritto al futuro, sa che quando entrerà in campo farà una grande differenza a centrocampo – ancora il presidente -. È il più grande acquisto della mia gestione? Devo dire che sono contento di tutti gli acquisti che faccio, tutti meritano dei complimenti. Noi valutiamo molto attentamente: Manna è un grandissimo acquisto, un gran direttore sportivo e conoscitore di calciatori. E Conte non sbaglia: se un calciatore accetta la sua corte, sa perfettamente che potrà ottenere da lui ancora di più rispetto a quanto fatto finora”.
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settore in crisi
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Chiusura sulle problematiche attuali del sistema calcio e non solo. “Il calcio è estremamente indebitato, non solo in Italia ma anche in Europa. In Lega vedo una grande confusione determinata dal fatto che mancano gli imprenditori nei momenti decisivi, ovvero quando durante le assemblee la presenza del proprietario dovrebbe essere determinante. Questo è un problema che andrebbe risolto. È causato anche dai fondi, che sono di passaggio e devono massimizzare i risultati dei loro partecipanti e regalargli qualcosa di più. E poi siamo in troppi: non ci sono abbastanza risultati economici per alimentare 20 squadre. Per quanto riguarda la Federcalcio, Gravina e Viglione sono una coppia inaffondabile perché sono capaci di dare il massimo delle potenzialità al calcio italiano. Se il governo ascoltasse di più le richieste di presidenti e proprietari oltre a quelle della Federcalcio, si andrebbe verso un successo maggiore e una minore negatività in termini di indebitamento, che a me mette paura”.
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