Tirare fuori il problema da parte dell’allenatore non è stato un modo per nascondersi, ma una opportunità per crescere e per radicare l’appartenenza
Quella che per brevità chiameremo fase Benitez: è la consapevolezza di ciò che manca dopo aver analizzato e subìto l’innamoramento selvaggio per Napoli. Quando Antonio Conte in conferenza stampa ha parlato di centro sportivo tutti, dietro i taccuini e i pc, hanno pensato: rieccoci. Perché quando un allenatore parla di centro sportivo un presidente mette mano alla pistola oppure lo costruisce. E poi comunque l’allenatore se ne va. Ma Conte che è stato precoce in tutto – ha ringraziato prima ancora di fare – sta avanti, perché di solito la fase Benitez sopraggiunge dopo almeno una stagione, una stagione e mezza, e dopo almeno due visite a Pompei e alla Reggia di Caserta e una estate piena a Capri. Quindi è probabile che abbia incamerato tutto prima e che stia per iniziare un’altra fase, quella mai sperimentata a Napoli. Rafa Benitez a un certo punto copriva per l’Independent la quota Gran Tour: spostando lo sguardo dalla città porosa di Benjamin a quella del suo stupore, invece Conte non racconta niente, al massimo posta su Instagram i suoi piccoli tour, ma intanto parla con schiettezza beniteziana in conferenza stampa.