Il patron azzurro è stato rinviato a giudizio ma per la giustizia sportiva era innocente, analogie e differenze con Agnelli, la polemica sui social
“La possibile riapertura del processo sportivo è una vera bufala, i termini sono stati ampiamente deposti e gli atti sono stati acquisiti dalla Procura che ha ritenuto di non riaprirlo. De Laurentiis è sereno. Ha consapevolezza della sua posizione. Il Presidente De Laurentiis l’ha presa serenamente poiché il rinvio a giudizio rientrava tra le possibilità del processo, ma siamo certi che la sua definizione sarà positiva”. Fabio Fulgeri, avvocato nel pool difensivo del Napoli per il caso Osimhen e Manolas, a Radio CRC, fa chiarezza sul procedimento per presunte plusvalenze fittizie nella compravendita dalla Roma di Manolas nel 2019 e di Osimhen nel 2020 dal Lille e assicura che il patron azzurro è tranquillo ma sul web monta la rabbia di chi ritiene ci sia stata una diversità di trattamento con il caso Juventus.
L’avvocato del Napoli sereno
“Siamo molto delusi per la decisione del GUP. Eravamo fiduciosi che il materiale posto all’attenzione del giudice fosse piuttosto chiaro e che lo stesso avrebbe studiato e approfondito i nostri allegati e le nostre memorie difensive. Abbiamo prodotto persino una serie di consulenze tecniche piuttosto rilevanti che sconfessavano l’assunto della Procura sull’utilizzo di determinati metodi e contatti. Il GUP ha fatto da passacarte – ha detto Fulgeri – La questione principale era quella di individuare la correttezza dell’operato della società nella postazione contabile circa delle operazioni che sono state contestate dal punto di vista dei criteri nazionali. Speravamo che almeno il giudice avesse avuto la buona volontà di approfondire le tematiche che abbiamo ampiamente documentato. La valutazione della giustizia sportiva è stata diversa a Napoli rispetto ad altre analoghe vicende.
L’Inter acquistò un paio di giocatori della Roma, ma i pubblici ministeri di Milano chiesero l’archiviazione poiché non sussistevano irregolarità e violazioni di carattere penale da parte della società nerazzurra. Il Napoli non ha avuto la stessa fortuna e la stessa sorte, le decisioni sono state diverse. Il giudice ha assunto la direzione del processo da circa un mese e mezzo, il materiale informativo da esaminare era abbastanza ampio. L’operazione legata a Manolas è stata contestato solo per i principi contabili applicati, lo stesso per quella di Victor Osimhen dove abbiamo richiesto il parere di illustri professori universitari e rilevanti associazioni professionali”.
Il legale è fiducioso: “Abbiamo depositato tanto materiale difensivo che sosteneva le nostre tesi, ma non è bastato. Una decisione pilatesca è molto più semplice poiché scrivere un decreto che dispone il giudizio significa vergare una frase. Contrariamente a predisporre una sentenza di proscioglimento e assoluzione necessita di una buona volontà di scrivere che non è stata ritenuta fattibile. Vi garantisco che il Napoli non ha tratto alcun vantaggio, ma tecnicamente il falso in bilancio può realizzarsi anche nell’ipotesi in cui un soggetto diverse riceve un vantaggio rispetto a quello che lo commette, nel caso di specie il vantaggio lo avrebbe ricevuto il Lille nel caso di Osimhen e Manolas nel caso della Roma, ma non c’è alcun elemento che faccia presagire un accordo tra le società”.
Capuano attacca Chinè
Ad accendere la miccia è però Giovanni Capuano. Il giornalista di Panorama scrive su X/twitter: “Credo che Chiné dovrebbe spiegare in maniera chiara e trasparente come è possibile che per la giustizia sportiva non ci sia bisogno di un processo per la vicenda Osimhen. Oppure dimettersi. La disparità di approccio rispetto al caso Juventus è insopportabile. Non parlatemi delle differenze, sono chiare. Il problema è passare da un processo sommario al nulla nemmeno a fronte di documenti che un giudice decide sufficienti per un rinvio a giudizio”.
Ravezzani rincara la dose
Gli dà man forte Fabio Ravezzani. Il direttore di Telelombardia sui suoi canali social puntualizza: “Sulla vicenda Napoli molti fingono di non capire. Il punto non è se e quanto sia colpevole (lo stabilirà il processo penale). É perché Chinè non abbia riaperto il fascicolo a fronte di fatti nuovi (e la confessione di un calciatore) come invece ha fatto con la Juve poi condannata”.
Sul web si scatena la polemica
Fioccano le reazioni: “La differenza è di politica. Nessuno ha l’interessi particolari sul Napoli, non ci sono pressioni in tal senso ed anzi potenzialmente i rischi sono elevati perché da Napoli hanno dimostrato ampiamente di sapersi difendere. Attaccare la Juventus porta anche benefici e visibilità” e poi: “Nonostante l’evidente disparità di trattamento con la Juve, tutto si risolverà nel silenzio, nessuno pagherà, nessuno si dimetterà e il calcio italiano continuerà nel suo declino. L’importante è sempre e solo colpire la Juve alla prima occasione!” e anche: “Non tifo né Juve né Napoli, ma resto basito nel prendere atto di un sistema calcio non credibile e corrotto. Agli amici tifosi napoletani un semplice invito: non si difenda ad ogni costo “ pesando” le infrazioni col metodo “ la mia camicia è più bianca perché lavata con..Chine’..”
Il web è scatenato: “Il Napoli ha pagato Osimhen cash quanto valeva effettivamente, 50 milioni. I restanti 20 servivano al Lille per iscriversi, non al Napoli. È ben diverso rispetto a quello che ha fatto la Juve per apparare i bilanci, oltre al fatto che è quotata in borsa” e poi: “La Juventus ha reiterato più volte e ha creato un sistema ad hoc. Al Napoli si contestano solo 2 operazioni e non 5.0000 come i bianconeri e questo ti dovrebbe far riflettere” ma anche: “Sappiamo tutti che Chinè odia la Juventus ed è un tifoso sfegatato del Napoli. Pensi davvero che punirà il Napoli?”, oppure: “Quella su Osimhen è l’unica plusvalenza della storia che è provato sia falsa e incredibilmente passa in cavalleria. Io mi stupisco di come la Juve stia zitta davanti a questo schifo”.
C’è chi scrive: “Il CDA della Juventus si dimise in blocco dal giorno alla notte per evitare conseguenze ben più pesanti a livello personale. Le intercettazioni diedero corpo alle gravi violazioni riscontrate. Per il Napoli attenderemo il procedimento” e poi: “Ok: il problema è che il Napoli non aveva bisogno di fare plusvalenze. Il problema era del Lille e della Roma (che stranamente non è stata rinviata a giudizio). Poi se alla Juve per oltre 40 operazioni diedero 10 punti, al Napoli per 4 operazioni avrebbero dovuto dare 1 punto…” e ancora: “Credo che Chinè dovrebbe prima spiegare in maniera chiara e trasparente tante cose sull’Inter… poi dopo… molto dopo …ci potrà spiegare anche la vicenda Osimhen” e infine: “De Laurentis non ha pestato i piedi al mafioso Ceferin e i vertici del nauseabondo calcio italiano non hanno alcun interesse (per ora) a farlo fuori. Quindi la marionetta Chinè fa finta di nulla”.

