Il centrocampista alla stampa belga: “L’interrogatorio si è incentrato soprattutto sul mio legame con quella persona”, riferendosi al principale accusato dell’inchiesta sul narcotraffico: “Un amico, ci siamo spesso aiutati a vicenda”
“Sono stato trattato come Escobar, ma non ho nulla a che fare con quei casi di droga”. Radja Nainggolan, a due settimane dall’arresto in Belgio, ha rotto il silenzio. L’ex centrocampista di Roma e Inter ha fatto chiarezza dopo essere stato coinvolto in un’indagine per traffico di cocaina che ha coinvolto altre 15 persone. “L’interrogatorio è durato quattro ore e si sono fatte le 18, motivo per cui era troppo tardi per un giudice istruttore – ha spiegato Nainggolan al quotidiano Het Laatste Nieuws -. Quindi hanno deciso di farmi passare la notte in cella”.
Radja, attualmente sotto contratto con il Lokoren in serie B belga, non nasconde l’amarezza per la vicenda: “La prigione è stata un’esperienza molto strana, che non vorrei più rivivere. La notizia si è diffusa rapidamente, sembrava che avessero rinchiuso Pablo Escobar… Io non ho nulla a che fare con quei casi di droga e infatti non mi è stata fatta alcuna domanda su tale tema. L’interrogatorio si è incentrato soprattutto sul mio legame con quella persona”. Ovvero Nasr-Eddine Sekkaki, il fratello minore del criminale Ashraf Sekkaki, particolarmente noto in Belgio per il suo coinvolgimento nel traffico di droga su larga scala e nelle rapine violente.
LA REAZIONE DELLE FIGLIE
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“È un amico ed è sempre stato sincero con me – ha aggiunto Nainggolan – tanto che a volte ci siamo aiutati a vicenda dal punto di vista finanziario. Non posso dire nulla di male su di lui. Non sono mai stato coinvolto in affari loschi. Ho dovuto dirlo anche alle mie quattro figlie e la più grande ha 17 anni, quindi mi ha fatto un sacco di domande. A scuola è stata interrogata a riguardo e ha cercato di difendermi. Le ho detto di non preoccuparsi e che sono innocente”. Le indagini, intanto, proseguono con Nainggolan invitato a non lasciare il paese prima di ulteriore chiarezza.
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