Il tecnico portoghese ospite d’onore della MotoGp parla del divorzio dalla Roma e sul futuro: “In estate voglio tornare ad allenare. Bayern? Non c’è nulla ora. “
di Tiscali Sport
Da allenare la Roma a sventolare la bandiera a scacchi dell’arrivo del Gp del Portogallo a Portimao. Josè Mourinho, esonerato dai giallorossi il 16 gennaio per essere sostituito con Daniele De Rossi, è l’ospite d’onore del gran premio di casa. Lo “Special One” ha abbracciato il campione del mondo in carica Francesco “Pecco” Bagnaia prima del via e ha posato per una foto con la Ducati. Poi ha parlato del suo divorzio improvviso e velenoso dalla Roma, sul quale si è detto e scritto tanto (dallo scontro con la proprietà dei Friedkin sino alla presunta fazione dei giocatori ostili al tecnico).
“Strano essere esonerati dopo due finali europee di fila”
“Nel mio divorzio dalla Roma non c’è nulla di strano, certo un allenatore che gioca due finali… è l’unica cosa strana“, ha detto Mourinho a Bola. Il tecnico portoghese ricorda i risultati raggiunti in due anni e mezzo con i giallorossi: la vittoria del 25 maggio 2022 della Conference League contro il Feyenoord e la finale, stavolta di Europa league, persa ai calci di rigore contro il Siviglia a Budapest a maggio 2023 tra le polemiche per la direzione arbitrale dell’inglese Anthony Taylor. “Ora sono fermo, ma in estate voglio tornare ad allenare – ha aggiunto il tecnico portoghese -. Il Bayern? Non c’e’ nulla ora. Un club portoghese? Nel calcio mai dire mai, io voglio allenare, e intendo ovunque”.
“Non lavorerò più con Tiago Pinto. Quello che dice non mi interessa”
Dell’esonero di Mourinho ha recentemente parlato in esclusiva su Sky Sport, l’ex direttore sportivo della Roma Tiago Pinto (che ha lasciato la Roma il 3 febbraio 2024, ndr). “Esonero? Quello è stato un giorno molto difficile per tutti – ha detto l’ex dirigente portoghese -. Io sono ancora giovane, non so se i ds più anziani gestiscono in modo diverso. Io nel momento in cui si deve licenziare un allenatore sono morto… Mou sa benissimo che in due anni e mezzo, con lui, sono stato un soldato. Con tutta la pressione che comporta il mondo del calcio. È vero anche che nel nostro rapporto, durante il mercato, c’era sempre un po’ di casino, ma lui sa perfettamente che fino alla fine sono stato leale a lui, alla società, e al progetto. Poi le nostre opinioni possono essere diverse, ma si può lavorare insieme”. Alle parole di Tiago Pinto, Mourinho ha risposto secco: “Non leggo quel che dice, non mi interessa. E non è possibile tornare a lavorare con lui…”.
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