Morte Giussy Farina, il ritratto

ALL calcio
2 Min Read

É mancato a 91 anni il presidente che alle buste strappò Paolo Rossi alla Juve, si sposò 4 volte e fu protagonista della retrocessione sul campo dei rossoneri

Si è spento Giuseppe Farina, detto Giussy. Aveva 91 anni. Viveva in una “struttura”, una comunità religiosa del Veronese. E’ stato un controverso e chiacchierato uomo di calcio. E non solo. Era nato a Sorio di Gambellara (Vicenza) il 25 luglio 1933. Quattro matrimoni, sette figli, presidente del Milan e di altre undici società. La sua vita è stata un burrascoso romanzo. Lo chiamano Giussano Farina è figlio di piccoli proprietari terrieri. Il nome Giuseppe Antonio è troppo lungo e allora diventa Giussano. Troppo lungo anche quello, in famiglia inventano il vezzeggiativo Giussy. Sarà Giussy per tutti, a scuola, con le ragazze, all’Università e nel “balon”. Si laurea in Giurisprudenza. Gli piace la terra. La sua, tanta e bella. Le paludi, la caccia, le anatre e gli svaghi. Cresce bene, diventa un uomo affascinante. Si fa crescere i baffi, qualcuna dice: è bello come Amedeo Nazzari. E’ un “Gaucho”. Lo chiamano in tanti modi, poi diventerà il presidente. “No, paron no. Non gavevo i schei”, dirà sornione. Proprietario di Padova, Vicenza, Audace, Valdagno, Legnago, Schio, Rovigo, Belluno, Rovereto, Modena, Palù. E, ovviamente, del Milan. Dodici società, dodici squadre. Un tourbillon infinito di acquisti, cessioni, buste, movimenti, fughe in avanti e pure indietro. Vorrebbe comprare anche il Verona e il Venezia, non ce la fa. Dirà: “Dopo 35 anni di calcio, i riflessi un po’ si appannano”. 

Share This Article
Leave a Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *