Monza, cambio di proprietà del club? Un altro fondo si fa avanti, tratta Baldissoni

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L’ex dirigente della Roma guida il dialogo con Fininvest per rilevare la quota di maggioranza. I contatti sono ancora alle prime battute: attesi sviluppi nei prossimi giorni

Matteo Brega

Giornalista

Con la Serie B ormai all’orizzonte – la retrocessione aritmetica potrebbe arrivare già in questo weekend – si potrebbe velocizzare il cambio di proprietà in casa Monza. È notizia delle ultime ore infatti il concreto passo avanti di un fondo americano interessato a rilevare una quota di maggioranza del club brianzolo. Non si tratta di Gamco, vicino nei mesi scorsi all’acquisizione di una quota di maggioranza per iniziare la scalata al club brianzolo.

baldissoni

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Questa volta come riferimento italiano nell’operazione c’è Mauro Baldissoni. Si tratta di un volto noto all’interno del calcio italiano. Avvocato, romano, è stato prima direttore generale e poi amministratore delegato della Roma. Quello che filtra in queste ore è che la trattativa sia avviata ma comunque ancora in una fase iniziale. L’interesse di questo fondo americano è verificato anche se Fininvest al momento preferisce non commentare le indiscrezioni che circolano. Baldissoni è stato un dirigente apicale nella Roma di James Pallotta. Laureato in Giurisprudenza “magna cum laude” alla Sapienza è esperto di Diritto societario e finanziario. L’avvocato romano ha fatto parte del club giallorosso durante l’epoca di Pallotta, ovvero dal 2011 al 2020 quando poi la Roma è stata ceduta alla famiglia Friedkin. In questo lasso di tempo ha scalato le gerarchie all’interno della società giallorossa.

LA SItUAZIONE

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Le trattative tra il fondo americano e Fininvest sono in corso da alcuni giorni. L’idea iniziale degli investitori in arrivo dagli Stati Uniti sarebbe quella di iniziare con una quota intorno al 65-70% per poi arrivare all’acquisizione totale del club. E secondo le prime ricostruzioni Adriano Galliani resterebbe al centro del progetto a livello operativo come amministratore delegato. Siamo comunque ancora nelle prime fasi. Ci vorranno giorni per iniziare a definire i confini dell’affare anche dal punto di vista finanziario. Non è scontato che si chiuda, ma è giusto registrare l’evoluzione degli eventi. Siamo così alla terza manifestazione d’interessi concreta dopo quelle di Orienta Partners e di Gamco. Nel primo caso la trattativa arrivò a uno stadio molto avanzato, con una valutazione dell’operazione e una due diligence completata a più livelli. Nel secondo ci fu un contatto anche di persona tra i mediatori di Mario Gabelli, statunitense di origine parmense fondatore e proprietario del fondo Gamco, e Fininvest. Una trattativa che però si è arenata quando il Monza ha iniziato a precipitare in classifica. Gli investitori americani che avrebbero voluto entrare prima come soci di maggioranza per poi rilevare l’intero pacchetto non hanno più ritenuto interessante l’investimento evidentemente.

BASI SOLIDE

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Il Monza scenderebbe in Serie B dopo tre stagioni consecutive in A e si garantirebbe un robusto paracadute di 25 milioni. In più gli investimenti di Fininvest di questi anni sono stati diretti anche alle infrastrutture: stadio ampiamente ristrutturato e centro sportivo ingrandito e migliorato. Sono due biglietti da visita notevoli. Le basi per poter progettare un futuro sono le strutture. E a Monza ci sono, così come un dirigente esperto come Galliani. Non resta che attendere gli sviluppi della trattativa con il fondo americano rappresentato nell’operazione da Baldissoni.



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