Mondiale | La Juve B non convince: chi sono i 5 giocatori di cui Tudor non può fare a meno

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Ormai rappresentano la spina dorsale di Madama e di loro non si può fare a meno, perché quando non ci sono la squadra ne risente troppo

Dalla nostra inviata Fabiana Della Valle

Turnover bocciato. Dopo la sconfitta (per fortuna indolore) per 5-2 contro il City la Juventus si lecca le ferite e cerca di far tesoro degli errori. La partita del Camping World Stadium, l’ultima delle tre del girone e l’unica contro una big europea, ha chiarito alcuni concetti basilari: ci sono giocatori di cui la Signora non può fare a meno, soprattutto nelle sfide in cui si alza il livello. Secondo il tecnico bianconero i cambi erano indispensabili dopo due gare di fila giocate con lo stesso undici per far rifiatare chi aveva speso di più, le seconde linee però non si sono rivelate all’altezza. 

MAI PIÙ SENZA

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Non solo Yildiz: partendo da Di Gregorio, il migliore in campo, fino a Kolo Muani, Thuram e Cambiaso, ci sono giocatori che ormai rappresentano la spina dorsale di Madama e di cui non si può fare a meno, perché quando non ci sono la squadra ne risente troppo, in termini di solidità, idee e concretezza. E pazienza se in alcuni casi i sostituti contro il City in realtà sono dei top player sulla carta. 

bIG DELUDENTI

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Una volta nella Juventus A giocavano Vlahovic, Koopmeiners e Nico Gonzalez, tutti titolari dall’inizio contro il City e tutti per la prima volta in questo Mondiale per club. Adesso però le gerarchie si sono ribaltate e nessuno di loro in questo momento sta dimostrando di meritare il posto fisso. Vlahovic ha segnato lo stesso numero di gol di Kolo Muani (2, di cui uno su rigore) con un minutaggio inferiore eppure alla prima chance concessagli da Tudor ha steccato. Non solo per l’occasione clamorosa che si è mangiato all’inizio, anche per come ha sbagliato tanto dopo e per come ha aiutato poco la squadra. Nervoso (le telecamere hanno pizzicato una discussione con Yildiz) e impreciso, è lontano anni luce dal centravanti seriale che avevamo apprezzato alla Fiorentina. Kolo Muani finora si è rivelato più utile e anche più completo, bravo a sfruttare il contropiede ma anche a dialogare con i compagni. Non ha solo segnato, ha fatto anche assist e si è sacrificato tanto per la squadra. 

TOTEM THURAM

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In mezzo al campo ieri si è sentita la mancanza di Thuram, ormai diventato imprescindibile e non solo per la sua fisicità. Corsa e sostanza, con Locatelli (ieri alla prima da titolare) ancora in fase di rodaggio non si può rinunciare al francese. Troppo inconsistente McKennie, uno dei pochi immune dal turnover, che ha dato poco sia in fase difensiva sia come supporto per l’attacco. Impossibile rinunciare al talento di Yildiz, soprattutto con un Nico Gonzalez in versione minimal, così come non ha convinto Koopmeiners schierato dietro le punte, anche se la rete dell’1-1, gentile omaggio di Ederson, ha dato un senso al suo debutto dal primo minuto. 

JOLLY CAMBIASO

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Assenza pesantissima anche quella di Cambiaso, a lungo corteggiato dal City e gennaio e ieri sacrificato anche perché diffidato. L’esterno azzurro, sostituito da Kostic, appena rientrato dall’annata in prestito al Fenerbahce, ha un altro passo e anche un’altra testa: il serbo è un giocatore lineare, che va sul fondo e crossa, Andrea s’allarga e taglia a seconda dei momenti e delle necessità e fa anche il regista aggiunto. Tudor ha materiale su cui lavorare: la Juventus B contro il City non ha convinto.



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