Mohamed Salah miglior africano di sempre? Gli altri con cui se la gioca

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Weah l’unico ad aver vinto il Pallone d’oro, Eto’o e Drogba hanno vinto la Champions da protagonisti, Abedì Pelé ha fatto sognare, Milla ha reso possibile l’impossibile, e poi…

Momo Salah si è autoproclamato il miglior calciatore africano di sempre. Silenziata l’umiltà, si apra il dibattito. Partendo da una premessa: l’Africa è un continente – oggi abitato da quasi 1,4 miliardi di persone, significa che un essere umano ogni sei sul pianeta terra vive lì – così variegato e complesso da risultare – all’analisi di chi africano non è – difficilmente decifrabile. Si compone di 54 paesi ufficialmente riconosciuti, membri delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana. Ogni paese ha un territorio, una bandiera, una popolazione, una capitale, un sistema politico, usi e costumi ben definiti e distinti. E un modo diverso di vivere il calcio. Tra Camerun e Marocco ci sono poche trame di destini in comune, così come tra il Sudan e l’Eritrea, il Kenya e l’Algeria, il Ghana e il Sudafrica. Ad unirli una storia di colonie, di marinai e soldati, inglesi e francesi, belgi e olandesi, club fondati – il primo in Egitto, l’Ah-Ali nel 1907 – e sciolti, confini ridisegnati, orizzonti di indipendenza sempre agognati. E di decine e decine di migliaia di calciatori dalla fama alimentata da leggende e racconti e per anni circoscritta nel villaggio o nel paese, solo più tardi – e solo per pochi che hanno conquistato gloria in Europa – divenuta planetaria. Questo per dire che individuare il calciatore africano più forte di sempre è un’impresa non da poco. Però, proviamoci. 

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