Mio figlio costretto ad andare via e intanto la società incassa soldi a palate

Riceviamo e pubblichiamo il racconto di un papà nel quale racconta la brutta avventura accorsa al figlio under 15.

La rubrica tratterà diversi temi caldi relativi al calcio e cercherà di dare risposta alle domande dei nostri lettori che pertanto invitiamo a partecipare in maniera attiva. Qualora doveste avere delle domande o curiosità relative al mondo del diritto sportivo vi invitiamo a scrivere a  Posta del calcio o ad inviarci una e-mail redazione@tuttocampo.it con l’argomento che si desidera trattare e cercheremo di darvi risposta nelle successive edizioni.

Buonasera,
vorrei parlare di una brutta avventura, mio figlio quest’anno gioca negli under 15. A luglio dopo un provino durato più di un mese e dopo essere stati chiamati da dirigenti e presidente, decidiamo di iscriverlo in quella squadra regionale, oltretutto conoscevamo il mister e i suoi passati calcistici, quindi ci siamo fidati.
La faccio breve, scopriamo che hanno fatto una squadra di 26 ragazzi per i regionali e pochi di meno nei provinciali, due scendono subito nei provinciali e mio figlio in 7 giornate di campionato viene convocato 3 volte e ha giocato 45 minuti in tutto.
Il mister vuole vincere con i ragazzi dell’anno passato e gli altri ragazzi fanno qualche comparsata.

Noi ed altri decidiamo di portare via i ragazzi, e qui arriva il problema. Il nulla osta lo danno subito, ma la società non ci restituisce neanche un centesimo dei soldi che abbiamo pagato, voluti tutti e subito circa 560 euro compreso il kit.
Mio figlio ha fatto parte della società 3 mesi, ora io devo pagare altri soldi ad una nuova società.

È vero siamo stati noi ad andare via, ma lo abbiamo fatto a causa della società e delle decisioni del mister. E mi chiedo se questa cosa non sia stata voluta, prendono tanti ragazzi alcuni li fanno giocare poco o niente questi vanno via e a dicembre ne prendono altri (come sta succedendo).

La società incassa soldi a palate, che tanto non deve restituire. In questo modo si paga il campo nuovo a spese di genitori che fanno tanti sacrifici per mandare i propri figli a fare sport.

La Federazione dovrebbe intervenire e controllare le società, in modo che queste cose non accadano più. Non si può truffare le famiglie in questo modo incassando soldi promettendo ciò che poi non si mantiene e cercando alla fine di fare ricadere la colpa sui ragazzi.