Presentati i due acquisti rossoneri. L’esterno sinistro ecuadoriano: “Galvanizzato dal giocare sulla stessa fascia di Leao”. Il portiere: “Sappiamo che occorre ripartire dopo una stagione non all’altezza del Milan”
Uno raccoglie un’eredità importante, pesante e complicata, sapendo però di essere arrivato con la maglia da titolare già sulle spalle. L’altro lavorerà nell’ombra – è questo il destino dei portieri riservisti -, sapendo che potrebbe toccare a lui in qualsiasi momento e dovrà farsi trovare pronto. Pervis Estupinan e Pietro Terracciano sono le due facce della stessa medaglia: ovvero di un Milan che, anche in questa estate, ha scelto di fare una rivoluzione in rosa, cambiando titolari e seconde linee. Estupinan arriva dopo Theo e, insomma, ci sono eredità più semplici da raccogliere quando si cambia aria. Nel bene e nel male il francese è stato una delle colonne principali di questi anni rossoneri, i tifosi a sinistra sono abituati a vedere gente che sgasa sfacciatamente e Pervis dovrà dimostrarsi un titolare all’altezza. Terracciano prende il posto di Sportiello e, se si osservano le assenze di Maignan nei suoi anni a Milanello, è facile notare come tutti i vice di Mike – chi più chi meno – si siano sempre ritrovati fra i pali in partite importanti. Offrendo contributi altrettanto importanti, a volte decisivi. Estupinan e Terracciano, banale sottolinearlo, sono ovviamente accomunati dall’orgoglio di essere stati chiamati dal Diavolo.
pervis
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Estupinan ha il sorriso stampato in faccia, stile bimbo al luna park: “Tutto il mondo, non solo l’Ecuador, conosce il Milan per la sua storia. Un club magnifico, voglio godermi questo momento, ho lavorato tanto per arrivare in un club come questo. Sono sempre stato un giocatore fisico e grazie alla mia preparazione sono arrivato in buone condizioni, mi sento bene e non vedo l’ora di giocare a San Siro. Un sogno che diventa realtà. Raccolgo l’eredità di Hernandez e sappiamo tutti che Theo è un giocatore eccellente, con un piede finissimo, qui ha lasciato il segno. Ma ora tocca a me, questo è il mio momento e sono felice di occupare quella fascia. Lavorerò duramente per dimostrare che sono in grado di restituire al Milan la fiducia riposta in me. Il mio obiettivo è vincere più titoli possibili e, personalmente, voglio accumulare gol e assist. Avere il 2 di Cafu, che tra l’altro ha detto cose molto belle sul mio conto, è uno stimolo molto grande, è un numero che voglio onorare. De Zerbi al Brighton mi ha aiutato con la lingua, è un grandissimo tecnico, personalmente mi ha aiutato tantissimo. Gli faccio i complimenti per le sue qualità umane e tecniche. La mia caratteristica è che difendo ma allo stesso tempo salgo e attacco, mi piace dialogare con centrocampisti e attaccanti. Non vedo l’ora di giocare con Leao, sappiamo tutti che piedi ha, sono motivatissimo dal fatto di giocare al suo fianco. Con lui dalla stessa parte so che potremo avere dei buoni vantaggi, è qualcosa che mi galvanizza. Mi ha accolto molto bene. L’impatto con Allegri è stato buono, è una persona molto piacevole, che ama scherzare, ma quando si deve lavorare diventa serissimo… Il mio obiettivo è restare qui per tanto tempo, vorrei scrivere la storia in questo club”.
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pietro
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“Ero curioso di conoscere Maignan, è un grande campione, mi ha accolto benissimo nel gruppo e ne sono felice – dice Terracciano -. Da fuori dà una sensazione di presenza in campo, di mentalità, e dal vivo ha confermato tutto. Non per caso è il capitano. Vedere il Milan da fuori fa un certo effetto e ti auguri di poterci arrivare un giorno. A 35 anni è motivo di orgoglio per me, qualcosa di straordinario, è l’apice di un percorso iniziato tanti anni fa. Con l’allenatore amici mai, ci deve sempre essere un certo distacco, Allegri sta creando un gruppo importante e anche una squadra importante in campo. Lui sa stabilire un rapporto ottimale coi suoi giocatori. Io e i compagni sappiamo che occorre ripartire dopo una stagione che non è stata all’altezza del Milan, bisogna riportare questo club dove merita. Per me sarà importante essere pronto in ogni momento perché so bene che qui i punti sono più importanti rispetto ad altre piazze. Ho scelto la numero 1 perché sono cresciuto con una generazione di portieri che avevano sempre quello, mi è venuto naturale. Donnarumma? È fra i più forti al mondo, non avrà difficoltà a trovare un club che punti su di lui”.
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