Tijjani ha uno stile unico, ma fino all’estate non trovava quasi mai la porta. Poi la svolta, grazie al Milan e al lavoro di una vita. Due suoi maestri all’Az ci raccontano come ha fatto
Tijjani Reijnders è un cameriere in frac che attraversa un campo da rugby: passa a testa alta tra gli avversari e non sembra nemmeno sporcarsi di fango. Un giocatore così in Italia non si vedeva da tempo ed è un manifesto pubblicitario per l’estero: guardate la Serie A, siamo bellezza, non solo catenaccio. In questo mondo e in questo campionato ci sono centrocampisti più potenti, forse anche più forti, però Reijnders più di tutti richiama alla memoria l’eleganza dei giocatori di una volta, quando sul campo si andava più piano e c’era spazio per una veronica. Per chi ama un calcio estetico, Tijjani Reijnders è l’uomo-copertina del campionato. C’è di più. Reijnders ha sempre avuto tocco e senso del filtrante ma in stagione ha aggiunto i gol, che in questo gioco inventato dagli inglesi contano. Ha segnato al Real Madrid e all’Inter, all’Empoli e al Bruges, senza fare differenza tra (club) grandi e piccini. Fa tornare in mente una vecchia tattica del papà-allenatore, che da piccolo gli prometteva qualche euro nel caso in cui avesse calciato in porta. Quindici anni dopo, Tijjani è cresciuto ed è il secondo centrocampista con più gol in stagione nelle cinque grandi nazioni del calcio europeo: 11 tra Serie A, Champions e Coppa Italia. A metà febbraio, sono tantissimi. Non per caso, Bellingham, Bruno Fernandes e Valverde guardano dal basso, come il resto d’Europa. I numeri dicono che qualcosa è cambiato. Reijnders in estate è sbocciato e Fonseca gli ha fatto un gran bene. Meglio: Tijjani rischia di passare alla storia del Milan come la migliore eredità di Paulo il portoghese. In questa stagione tira in porta quasi una volta a partita (+193% rispetto al 2023-24) e ha più che raddoppiato la sua percentuale realizzativa. Ora, quando si avvicina all’area, fa paura a tutti e in generale il 14 rossonero è un uomo diverso: gioca meno palloni, ha abbassato il numero dei recuperi e dei contrasti ma nell’altra area è più efficace, cerca più soluzioni, è più cinico.