Presentati gli ultimi due acquisti del mercato rossonero. L’ex Chelsea: “Mi piace giocare da centrocampista offensivo, sogno di fare tanti gol e di tornare in nazionale per il Mondiale”
Timido. La prima impressione ascoltando Christopher Nkunku è quella: timido. Nkunku comincia piano, poi si scioglie, prende confidenza, allarga un sorriso. Tra le frasi della sua conferenza stampa, due colpiscono più delle altre. Una classica: “La prima volta che ho sentito parlare del Milan sono stato entusiasta. Non ci ho pensato un attimo. Tutto era perfetto, ho avuto un brivido”. Una diversa dalla solita risposta dei calciatori, che a parole dicono di poter giocare ovunque, anche da terzino, anche in porta: “Mi piace fare il centrocampista offensivo”. Nkunku insomma sceglie, è stato preso per giocare anche da punta ma gli piace avere campo davanti per accelerare.
QUANTO SEGNERA’ NKUNKU
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Quanti gol segnerà Nkunku? Festeggerà gonfiando palloncini, come in passato? “Non so se basteranno 15 palloncini – risponde Christopher -. Devo essere a mio agio con la squadra, poi vedremo”. Ambizioso. Il resto verrà, forse anche il ritorno tra i convocati della nazionale francese: “Deschamps fa le sue scelte in base a come giochi con il club, quindi sta a me. A fine stagione c’è il Mondiale, mi devo adattare in fretta al mio nuovo club… Mi sento bene, sono pronto per competere già dalla prossima partita”. Non dall’inizio, magari. E allora, eccolo, il giocatore più pagato del mercato milanista. Un po’ timido, un po’ ambizioso, un po’ brasiliano. Quando parla del passato milanista, Nkunku cita tre giocatori e nessuno è francese. “Mi piaceva vedere Ronaldinho e Kaka al Milan. Ho parlato con Thiago Silva, mi ha detto cose molto belle, che il Milan è il miglior club in Italia”. Una buona pubblicità.
IL SORRISO DI ODOGU
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David Odogu no, è differente. Odogu è sorridente oltre ogni altra cosa: il sorriso lo precede, contagia ogni risposta. Se sia solo il momento – dalle giovanili del Wolfsburg al Milan senza passare dal via – oppure un atteggiamento abituale, lo capiremo col tempo. Per ora sorride quando parla del Milan, quando immagina la stagione, quando si descrive. “Sono un difensore centrale, mi piace difendere, colpire di testa, organizzare la difesa e vincere i duelli. Sono molto aggressivo, fisico, voglio vincere sempre. Fuori dal campo credo in Dio e gioco a tutti gli sport, anche a tennistavolo”. Si capisce che la vita lo ha travolto, lo ha portato in un altro mondo in 24 ore… e l’idea gli piace: “Non ho saputo nulla del Milan fino a 24 ore dalla fine del mercato, quando il mio agente mi ha chiamato per dire che c’era un interesse. Sono felice che tutto sia andato bene, è stato molto sorprendente anche per me”.
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ODOGU E ALLEGRI
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Odugu riceve la stessa domanda sul passato milanista e fa altre scelte rispetto a Nkunku. Niente Brasile. “Maldini è il primo giocatore che mi viene in mente, è il mio primo ricordo di Milan. Poi Gullit, Nesta, Kevin Prince Boateng che è nato a Berlino come me. Io sono nato a Berlino nel 2006, l’Italia forse era nel mio destino”. Il prossimo passo è convincere Allegri, che a Boateng ha cambiato la vita: “So che Allegri è uno specialista della difesa, sono molto motivato a imparare da lui. Posso giocare in una linea a tre o a quattro e voglio essere un leader in campo”. David durante il Mondiale Under 17 studiava per passare gli esami di storia e geografia ma ora no, ha finito le superiori e messo in pausa la scuola. Prossima materia da studiare, la Serie A.
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