Sorride il portoghese, reduce da un’estate di lavoro. Il portiere francese è rimasto in rossonero grazie ad Allegri, che lo ha confermato capitano
Rafa Leao ha il pantaloncino tirato su e il sorriso stampato: dettagli che stavolta lo rendono diverso dal solito. Il pantaloncino cortissimo non è un vezzo come in altre circostanze, ma una necessità dettata dal caldo che mette in mostra un fisico statuario. L’estate di Rafa, tra Miami e Sudamerica, è stata una combinazione di relax e allenamenti. Anche il sorriso non è quello di circostanza, ma l’espressione della serenità e dell’entusiasmo finalmente ritrovati. Rafa è più solo rispetto al passato, senza Theo Hernandez a far coppia sulla sinistra (“fratello non doveva finire così, mancherai”), eppure sempre più centrale nel nuovo corso: un riferimento per Allegri e per i compagni di squadra. Max conferma: “Leao è un giocatore straordinario, farà una grande stagione. È nell’età della maturazione e sono convinto che anche come ragazzo sia più responsabile. Ci siamo parlati e sono certo che ci siano tutti i presupposti per far bene insieme”. Si sono parlati prima dell’allenamento della mattina e insieme, fianco a fianco, distesi e sorridenti, sono arrivati al campo per la seduta del pomeriggio. E poi Allegri gli si avvicina ogni volta che può: mentre Leao fa semplici movimenti atletici o nelle esercitazioni tattiche.
Senatore
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Rafa è il milanista di più lungo corso: Gabbia è cresciuto nel settore giovanile, ma poi è andato e tornato dal Villarreal. Leao, qui dal 2019, è arrivato in cifra tonda: 260 partite e 70 gol, numeri che vorrà arrotondare ancora di più. I dodici gol della stagione scorsa sono passati praticamente inosservati, perché di Rafa erano ben più visibili gli errori, le dimenticanze, il passo lento. Nonostante due connazionali portoghesi in panchina, in campo Leao sembrava parlare un’altra lingua. Un incompreso che Max crede invece di aver già capito. Rafa — come gli altri — verrà messo nelle migliori condizioni per rendere al massimo: quindi dovrebbero rivedersi accelerate e gol, finezza e determinazione. Il repertorio che Rafa aveva mostrato pienamente nella stagione dello scudetto, miglior giocatore del torneo, e poi sempre meno, fino all’ultimo deludente campionato. Leao era scontento perché vorrebbe il Milan (“il Milan che per me è uno dei club dei sogni” ha detto giorni fa in una diretta social) sempre e stabilmente ai vertici: la delusione dei tifosi era la sua.
Riferimento
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Ancor più immalinconito dai risultati era Maignan, definito un professionista ossessionato dalla vittoria. Senza successi, e senza nemmeno la giusta ambizione, Mike ha trascorso mesi bui. Per questo la proposta del Chelsea di inizio estate era sembrata la luce in fondo al tunnel. Maignan aveva aperto la porta alla possibilità del trasferimento in Premier League, il Milan l’ha richiusa di fronte a un’offerta di diciotto milioni non ritenuta all’altezza. L’ad Furlani aveva così riaccolto Mike: “È stato molto corretto, così come il suo agente. Non c’è stata da parte loro alcuna forzatura”. Il ds Tare sulla stessa lunghezza d’onda: “Mike è un riferimento non solo in campo ma anche fuori, è un punto fermo di questa squadra”. Ieri i complimenti più graditi, quelli di Allegri: “Leao e Maignan sono contenti. Mike ha scelto di restare e ne sono davvero molto felice, sarà ancora il nostro capitano oltre a essere un giocatore di livello internazionale, tra i migliori in Europa. Brava anche la società nel convincerlo a rimanere”. Più che la possibilità di un ricco rinnovo — non un tema di stretta attualità — è l’idea di un Milan di nuovo grande ad aver rassicurato Maignan. L’arrivo stesso di Allegri vale come garanzia ed era stato Max a chiedere alla società di fare il possibile per trattenerlo: accontentato. Che Mike sia di nuovo sorridente o meno non è ancora dato sapere, dal momento che ieri era assente (lui come Emerson Royal) al primo allenamento del pomeriggio aperto al pubblico rossonero. Lavoro in palestra, nessun guaio fisico. Si vedrà in questi giorni.
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