Milan, le coppe e il finale di stagione: Conceiçao è contento?

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La vittoria della coppa nazionale con conseguente qualificazione in EL, più l’accesso alla prossima Supercoppa di Lega (già sicuro), aiuterebbero il Diavolo ma avrebbero comunque un peso relativo rispetto ai macro-obiettivi falliti quest’anno

Marco Pasotto

Giornalista

Difficile dire se Conceiçao si riterrebbe soddisfatto. Probabilmente soddisfatto non sarebbe la parola corretta, magari aggiungerebbe un avverbio: che potrebbe – forse – essere “parzialmente”. Di quale scenario parliamo? La conquista della Coppa Italia, è chiaro. Foglia di fico per nascondere le nudità rossonere di questa stagione, oppure – restando su ragionamenti molto pratici -, la seconda coppa da infilare in bacheca. Sergio ovviamente ci tiene, perché in termini personali sarebbe coerente con una carriera lungo la quale in sette anni al Porto ha messo in fila undici titoli. E lo si deduce chiaramente dalle sue parole, spalmate lungo i mesi rossoneri e tirate fuori nei momenti di massima difficoltà. Cose tipo “non sono arrivato qui dal nulla”, oppure “contro le squadre italiane nelle coppe europee sono sempre passato, a parte contro l’Inter due stagioni fa. Ho battuto allenatori bravi come Pioli, Sarri e Di Francesco. Ho quasi cento partite in Champions, ho vinto svariati trofei ma tutti si divertono a parlare di me. Ci sono cattiverie sul mio conto, non sono rispettato e vengo criticato costantemente”.

obiettivi

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Al netto di un destino personale che appare comunque segnato, ovviamente l’obiettivo è chiudere la stagione col secondo titolo. Conceiçao ha già avuto modo di rivendicare anche questo aspetto (“Da quanto il Milan non vince due titoli nella stessa stagione?”. Risposta: dal 2007-08, anche se allora furono Supercoppa Europea e Mondiale per club…) e comunque la Coppa Italia è un trofeo che a Milanello manca dal 2002-03, oltre ovviamente al fatto che qualificherebbe il Diavolo alla prossima Europa League, obiettivo sempre più complicato da raggiungere attraverso il campionato. Ma non è tutto. L’accesso alla finale di Roma porta in dote anche la sicurezza di partecipare alla prossima Supercoppa di Lega, di cui il Milan è detentore e che anche per la prossima edizione si svolgerà con la formula della Final Four. Le buone notizie però si fermano qui, e allora si torna alla domanda di partenza: qual è l’aggettivo più indicato per definire questo scenario? A gennaio la vittoria in Supercoppa, a maggio l’eventuale vittoria in Coppa Italia con qualificazione in EL e, già sicura, la partecipazione alla prossima Supercoppa italiana. A voi la scelta, ma è evidente come tutte queste cose sarebbero semplicemente un modo per tamponare – molto parzialmente – l’emorragia di una stagione dove gli obiettivi veri, quelli macro, sono andati falliti. Detto con semplicità: il Diavolo non è mai stato in grado di lottare davvero per lo scudetto, è uscito dalla Champions con modalità terribili e non riuscirà a frequentare quella della prossima stagione. Due trofei in più sarebbero evidentemente ben accetti, ma non sono in grado di nascondere tutto il resto che manca.



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