Milan-Lazio, arbitri: Collu ok, ma Di Paolo (al Var) fermato per un turno

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Dalla “chiamata” in Milan-Lazio alle polemiche di Roma-Napoli, tutti i casi arbitrali del weekend

Matteo Dalla Vite

Giornalista

Un minuto. Anzi sei. Sono bastati sei interminabili giri di orologio – quelli della “review” sbagliata di Milan-Lazio – per “avvelenare” (ma non rovinare del tutto) il week-end ai vertici arbitrali. Quella chiamata al Var da parte di Aleandro Di Paolo costerà al varista un turno di riposo totale (non uscirà, in pratica) e poi la ripartenza dalla Serie B. E l’arbitro Giuseppe Collu? La sua direzione di gara è stata considerata buona, a parte quel “frame” finale indotto però da Di Paolo stesso: per quello si parla del minuto lungo sei che ha guastato il week-end arbitrale perché è stato considerato fallo, un fallo che non c’è mai. 

Massa e Aureliano ok

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Ai vertici arbitrali, per esempio, sono piaciuti Crezzini in Juventus-Cagliari (giusto assegnare nulla nel contatto viziato all’avvio fra Kostic e Palestra), Guida in Pisa-Inter, Mariani in Lecce-Torino e anche Massa nel posticipo di domenica Roma-Napoli: in quel caso il Var ha lavorato bene perché l’intervento di Rrahmani su Koné diventa non punibile nel momento in cui il difendente napoletano colpisce per primo la palla (oltre a una vigorìa contenuta nel contatto con la caviglia del romanista che è comunque frutto della dinamica di gioco). Ecco, se Aureliano su Roma-Napoli ha lavorato bene, Di Paolo in Milan-Lazio no. 

Di Paolo no e Collu sì

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Di Paolo verrà fermato un turno con rientro dalla Serie B, ma quel che è capitato a San Siro resta un bel quiz, poi ovviamente risolto – con annesso mal di stomaco – dal designatore Gianluca Rocchi che ha rivisto tutto e parlato inevitabilmente coi protagonisti, quindi il varista e Collu. In quel caso, il direttore di gara di Cagliari aveva assegnato il calcio d’angolo: poi, richiamato, si “convince” del fatto che ci sia il fallo di Marusic (che trattiene la maglia di Pavlòvic che a sua volta cintura il laziale). Ma la verità è che non è mai fallo, non è un braccio punibile (per posizione del corpo e tiro ravvicinato) quello sul quale si imbatte il pallone calciato da Romagnoli con la conseguenza che l’annuncio (“A seguito di revisione, il calciatore numero 31 ha il braccio fuori sagoma ma prima riceve fallo”) diventa un “pastrocchio”. Collu è stato indotto a considerare fallo (e si sarebbe anche convinto) quel gesto di Marusic ma la sua condotta di gara è stata reputata buona, prima di quel minuto lungo sei. A Di Paolo, invece, toccherà un turno in panchina e poi lo rivedremo in Serie B. A

Allegri

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Ma ai vertici arbitrali non è piaciuta l’interferenza di Massimiliano Allegri durante la “On field review”: il tecnico del Milan è andato da Collu dicendo “Ogni volta che ci sei tu succedono casini”. Non è la frase in sé ma è la pressione che si è venuta a creare sull’arbitro. A Open Var, Rocchi dopo la sceneggiata di Ranieri in Fiorentina-Lecce disse: “Le scene che ho visto su questa revisione non sono assolutamente quelle giuste, se si porta un arbitro sotto questo tipo di pressione, la decisione finale non è senz’altro quella più lucida. Non dico la più corretta, ma la più lucida, che è quella che a noi ci interessa. E ai miei raccomando fortemente di essere rigidi e severi con chi non mantiene questo comportamento perché se noi continuiamo ad accettarli il problema diventa più grande di quello che è”. Considerata quindi consona l’espulsione del tecnico del Milan.



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