Milan, Jashari al rientro: come giocherà nei piani di Allegri

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Il centrocampista svizzero fermato da un infortunio a fine agosto, è pronto al rientro. Domani il test con l’Entella sarà il primo passo verso il ritorno in Serie A

Marco Guidi

Giornalista

Finalmente in campo. Ardon Jashari ha voluto fortemente il Milan in estate, spendendosi in prima persona per convincere il suo vecchio club, il Bruges, a cedere al termine di una trattativa serratissima. A Milano, però, dopo il debutto dalla panchina con la Cremonese alla prima giornata, la sorte gli ha giocato subito un brutto scherzo: rottura del perone in uno scontro in allenamento con Gimenez alla vigilia della sfida con il Lecce. Eravamo a fine agosto. Oggi, oltre due mesi dopo, il centrocampista svizzero è pronto a rimettersi la maglia rossonera. Quella di domani contro l’Entella (ore 11.30 a Solbiate Arno, porte chiuse ma diretta su Milan Tv e il canale ufficiale del club su YouTube) sarà solo un’amichevole, ma Massimiliano Allegri ha spinto molto per organizzarla proprio pensando al ritorno di Jashari. Non solamente un uomo in più nelle rotazioni in mediana, ma un giocatore dalle caratteristiche diverse che sarebbe stato molto utile in certe situazioni vissute dal Milan di recente. 

tattica

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Pro forma, Ardon era tornato in panchina già contro Roma e Parma, ma più per saggiare di nuovo le sensazioni del campo che per aiutare effettivamente i compagni a gara in corso. L’infortunio è stato un trauma e affrettare il rientro sarebbe stato infatti controproducente. Il recupero, tra lavoro a Milanello e da uno specialista di fiducia in Svizzera, è andato bene, ma per rivedere il giocatore pagato 34 milioni di euro più bonus ci vuole tempo. Bisogna procedere per gradi e il test con l’Entella è un ulteriore passo in avanti. La domanda che sorge spontanea è cosa potrà dare Jashari al Milan una volta tornato al top? Allegri l’ha allenato per un mese scarso prima dell’infortunio, ma proprio nel giorno in cui lo svizzero si fece male chiarì il suo pensiero in conferenza stampa: “Lo vedo come un mediano davanti alla difesa o in un centrocampo a due”, le parole del tecnico livornese che da mezzala (ruolo in cui veniva spesso utilizzato Ardon in Belgio) ama giocatori più di gamba alla Rabiot. Vice Modric dunque o, verosimilmente, insieme a Modric in una soluzione tattica diversa, con un doppio play.

gestione

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Proprio questa seconda opzione avrebbe probabilmente aiutato di recente il Milan a gestire meglio le situazioni di vantaggio. Contro Pisa, Atalanta e Parma i rossoneri sono andati avanti nel punteggio, ma faticando poi terribilmente nel controllare il ritmo della gara e lasciando cosi ben 6 punti a causa delle rimonte subite. Jashari, a dispetto dell’età (è un classe 2002), ha fisicità, temperamento e doti tecnico-tattiche ideali per gestire palla sotto pressione e leggere gli attacchi avversari. Certo, gli ci vorrà un po’ di tempo per capire la Serie A, ma l’esperienza in Champions con il Bruges l’ha già testato ad alto livello, dando risposte più che positive. Insomma, Allegri non ritroverà un semplice vice Modric, bensì un’opzione tattica in più da giocarsi a seconda dei momenti della partita. E spostando l’orizzonte un po’ più in là, il Milan si aspetta dallo svizzero una crescita esponenziale proprio grazie alle “lezioni private” a Milanello di un maestro come il croato.



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