Mercoledì il tecnico ha lanciato un messaggio al connazionale. Se non aiuta la squadra nella fase difensiva, pronte le alternative
Gli arrivi di Gimenez e Joao Felix mettono Rafa Leao spalle al muro. Perché se finora per il Milan era complicato fare a meno della sua classe e della sua qualità (Fonseca ci ha provato ottenendo risultati alterni), con i due rinforzi per il reparto avanzato arrivati nella finestra di mercato appena conclusa la squadra acquisisce una fisionomia ben delineata e più adatta al 4-4-2 che Conceiçao ha disegnato tante volte sul campo quando sedeva sulla panchina del Porto. Il punto d’arrivo è quello, un modulo offensivo che all’occorrenza si trasformerà in un 4-2-3-1 se Joao Felix svarierà alle spalle di Gimenez. Perché l’impalcatura non crolli determinanti sono però gli esterni: la squadra può avere equilibrio solo se loro difendono e corrono all’indietro per coprire gli spazi. Pulisic è “educato” al sacrificio (ancora di più Musah, quando va alto a destra), Leao questa attitudine invece deve ancora acquisirla. Pioli e Fonseca non sono riusciti nella missione di inculcargliela. Adesso tocca a Conceiçao provare a convincerlo. E non è detto che usi le buone maniere perché adesso ha una rosa talmente di qualità da potersi permettere di tenere fuori l’ex Sporting e Lilla.
input
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Mercoledì notte Sergio ha inviato un messaggio tutt’altro che cifrato al numero dieci rossonero. “Leao può fare parecchio di più perché ha una qualità incredibile ed è un giocatore di un altro livello. Deve lavorare molto anche quando non ha la palla perché gioca in un collettivo e deve mettersi a disposizione della squadra. Uscire dalla comfort zone non è facile, ma per me è essenziale». Complimenti mischiati a un input ben preciso perché Conceiçao sa bene che un Rafa concentrato solo sulla fase offensiva può trasformarsi nel tallone d’Achille del suo Milan e far saltare in aria il piano tattico che ha in mente. L’ex allenatore del Porto è consapevole che il suo connazionale non potrà mai trasformarsi in un cursore a tutta fascia, ma ha bisogno comunque che partecipi attivamente alla fase di pressione, che non arrivi in ritardo sulla circolazione di palla degli avversari, che sprinti per coprire l’inserimento del terzino e soprattutto che non sia apatico se perde la sfera. Tradotto: in quest’ultimo caso, è obbligato lottare per recuperarla e rientrare immediatamente. Perché Fofana e Reijnders in mezzo garantiscono una discreta interdizione, ma la coperta rischia di essere comunque corta se i quattro giocatori offensivi che Sergio vuole schierare non daranno il loro contributo. Gimenez ha mostrato corsa e voglia anche se non è al top della forma, Joao Felix si è dato da fare nella mezzora in cui è rimasto in campo e Pulisic è un soldato abituato a dare una mano ai compagni. Resta il dubbio su Leao che deve cambiare registro. O, se preferite, applicarsi maggiormente in fase di non possesso.

alternative
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Mercoledì Conceiçao è partito con il 4-3-3, utilizzato quasi sempre da quando è a Milano, ma nell’ultima mezzora, con Gimenez e Joao Felix, è passato al 4-4-2 con i due nuovi acquisti davanti. Per bilanciare la squadra, con Rafa in campo, ha piazzato Musah sull’out di destra, ma è impossibile pensare che possa rinunciare a Pulisic, miglior marcatore stagionale con dodici centri davanti a Reijnders (undici). Se Leao non inizierà a difendere, sulle fasce potrebbero giocare i due americani (Yunus a destra e Christian a sinistra) oppure Felix potrebbe allargarsi a sinistra con Pulisic trequartista e Musah a destra. Ci sono inoltre anche le soluzioni Chukwueze (per l’out destro) e Jimenez, su entrambe le corsie. Insomma, le opzioni per sostituire l’ex Lilla ci sono: se non ascolterà Conceiçao, per lui è pronta la panchina che ha già assaporato con Fonseca. Tempo per fargli capire quello che si aspetta da lui il tecnico di Coimbra non ne ha molto perché (almeno) fino al termine di febbraio si giocherà ogni tre giorni tra campionato (recupero di Bologna compreso), Champions. E in questo caso, in fondo, non c’è da capire o da memorizzare movimenti particolarmente complessi. Rafa deve solo partecipare alla fase difensiva, dalla quale era dispensato (o quasi) con Pioli per sfruttare a fondo le sue grandi doti nella metà campo avversaria. Conceiçao non ha intenzione di fargli sconti e il figlio Francisco al Porto è finito spesso in panchina per lo stesso motivo. E se non si è salvato neppure il figlio, Rafa farà bene ad abituarsi in fretta. Altrimenti… buona panchina.
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