Milan-Feyenoord partita da 11 milioni: Cardinale vuole il tesoro Champions

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Il Milan ha bisogno degli ottavi anche per il bilancio. Il club crede nella possibilità di fare strada e il mercato ambizioso lo dimostra

Andrea Ramazzotti

Giornalista

Non è una questione solo di soldi, ma, non nascondiamolo, anche quelli sono importanti. Perché centrando la qualificazione agli ottavi di Champions il Milan rimedierebbe all’errore commesso all’ultima giornata della fase a girone unico (ha perso a Zagabria uscendo dalle prime otto) e incasserebbe gli undici milioni che la Uefa garantisce a chi supera i playoff. Si aggiungerebbero ai 61,3 milioni che sono già stati bonificati da Nyon in via Aldo Rossi dopo i primi otto incontri come fee d’accesso alla coppa, market pool, ranking decennale e quota relativa ai risultati raccolti. Il tutto al netto dei quattro euro-incassi che il Diavolo non ha comunicato, più quello di domani pomeriggio.

prestigio

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I soldi però non sono tutto o se preferite, sono una conseguenza di quello che vorrebbe dire ribaltare il risultato del De Kuip per il club: ovvero tornare agli ottavi dopo che la missione è stata fallita la scorsa stagione. Il dna rossonero è europeo e contro il Feyenoord è il momento di dimostrarlo per non proseguire il 2024-25 con lo sgradevole sapore in bocca di aver sprecato una grande occasione. Non a caso venerdì, alla presenza di Ibrahimovic e Moncada, Conceiçao ha chiesto una scossa sotto forma di una doppia affermazione contro Hellas e Feyenoord. Per rimanere in corsa in Champions e magari giocarsi un altro euroderby. L’obiettivo minimo, da raggiungere a tutti i costi, è l’ingresso tra le prime quattro in campionato per partecipare anche nel 2025-26 alla coppa europea più prestigiosa, ma bisogna dare il massimo anche per fare più cammino possibile nel tabellone di questa Champions. Soprattutto perché i rossoneri fuori dai confini nazionali hanno vissuto una delle notti più belle finora, quella del trionfo al Bernabeu. 

Mercato per volare

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Il patron Cardinale guarderà la sfida di domani dagli Stati Uniti con il solito trasporto. In questi giorni è stato come al solito in contatto con Ibrahimovic e gli altri dirigenti. Spera in un’altra gioia in questo 2025 che è iniziato con il primo trofeo della sua gestione. La Supercoppa non ha saziato la voglia di vincere del numero uno di RedBird. Altrimenti, insieme ai suoi manager, non avrebbe rivoluzionato la rosa con arrivi importanti nel mercato di gennaio. Mosse che suonano come l’ammissione di aver commesso degli errori durante la campagna trasferimenti estivi. Walker, Gimenez, Joao Felix, Bondo e Sottil certificano il desiderio rossonero di accontentare Conceiçao e di fare investimenti che possono essere utili non solo per il presente, ma anche in ottica futura. E che soprattutto hanno avuto un impatto minimo per il bilancio considerando i maggiori costi tra ammortamenti, prestiti e stipendi, ma anche i risparmi su ammortamenti, salari e le plusvalenze. Il Diavolo ha dunque continuato sulla strada dell’autosostenibilità imboccata quando la proprietà è passata ad Elliott e i libri contabili sono stati rimessi in ordine dopo la gestione cinese. Anche grazie al nuovo record di ricavi dello scorso bilancio (457 milioni), un risultato facilitato dalla forza del brand rossonero (la conferma è arrivata durante le Final Four di Supercoppa italiana a Riad dove i tifosi rossoneri erano in superiorità rispetto a quelli di Juve, Inter e Atalanta), ma anche dalla forza internazionale del fondo di Cardinale. Se adesso arrivassero anche i risultati del campo, il quadro sarebbe completo. Per l’assalto alla seconda stella sarà necessario attendere la prossima stagione, ma, con in bacheca già un trofeo, sarebbe un successo chiudere in zona Champions e fare più strada possibile sia in Europa sia in Coppa Italia, dove la formazione di Conceiçao è in semifinale. 

Ranking e appeal

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I tifosi giustamente ragionano in termini di coppe conquistate e il sogno (il più bello di tutti quelli possibili) è quello di aggiornare il numero delle Champions vinte (7) presente nella patch sulla maglie di Maignan e compagni. Per i dirigenti però sono importanti anche altri fattori: arrivare agli ottavi infatti confermerebbe il trend di crescita del club, passato dall’ottantunesimo posto nel ranking Uefa del 2019-20 alla ventinovesima posizione del 2023-24, all’attuale ventesimo. E farebbe tornare ancora più di moda il Diavolo sulle tv di tutto il mondo. Perché la Champions viene vista ovunque. Assai di più nella Serie A. E in un mercato sempre più globale, Milan-Feyenoord di domani sera ha un valore che va oltre il “semplice” passaggio del turno. 



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