Leao vota pubblicamente per la linea a tre ideata a Udine, che fa bene anche a Theo e Pavlovic, e che verrà riproposta contro la Dea. Contro l’Inter però è sempre andata bene giocando con due centrali e due terzini
La storia sarà anche maestra di vita, come diceva Cicerone, ma il problema qui è capire quale pagina di storia leggere. Sergio Conceiçao pare deciso a insisitere con la difesa a tre per la partita di Pasqua con l’Atalanta e ha una decisione da prendere per il derby di mercoledì in Coppa Italia: giocare con la linea a tre o a quattro? Ci sono buone ragioni per decidere in entrambe le decisioni. Vediamo che cosa cambia e che cosa… no.
PERCHé A TRE
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Il Milan a Udine ha aggiunto un centrale difensivo. Conceiçao ha giocato con Tomori, Gabbia e Pavlovic, usando Alex Jimenez e Theo Hernandez da quinti. Un vantaggio per tanti, almeno sulla carta. Pavlovic da braccetto di sinistra è molto più a suo agio che da centrale a quattro, posizione in cui in stagione ha sbagliato molto. Theo ha le spalle più coperte e può attaccare, senza che il Milan paghi le sue distrazioni difensive. Alex Jimenez può dare il meglio accelerando al largo. Occhio alle parole. Leao: “Mi sono trovato molto bene con questo modulo. Ho trovato i movimenti davanti, ho creato pericoli, quelli davanti mi hanno cercato molto. Il mister ha ideato una bella strategia. Siamo più compatti, c’è un uomo più per difendere. E poi davanti siamo più liberi per attaccare”. Pulisic: “Il sistema di gioco nuovo ha funzionato. Sì, mi piace”.
PERCHé A QUATTRO
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Tutto vero però, nelle quattro partite di stagione con l’Inter, il Milan ha giocato con due centrali, non tre. Conceiçao all’andata in Coppa Italia ha cominciato con Walker, Gabbia, Thiaw ed Hernandez. Quando ha girato la partita di Riad, giocava con un 4-2-4 particolare, con Abraham e Morata davanti. Nel finale del derby di Gabbia, con Fonseca in panchina, la difesa era a quattro. La “tre”, mai vista. E allora, l’obiezione è facile: perché cambiare un assetto che, chiaramente, dà fastidio all’Inter?

CHE COSA CAMBIA: UOMINI
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Conceiçao sceglierà nei prossimi giorni e Milan-Atalanta di domenica può essere una prova generale perché l’Atalanta gioca con la difesa a tre, come l’Inter. Qualche similitudine (e ovviamente più di qualche differenza) c’è. Il ritorno di Walker, che contro l’Inter vuole assolutamente essere a disposizione, in caso di linea a tre apre un ballottaggio: nella posizione di centrale di destra, lui o Tomori. Due giocatori rapidi ma diversi per abitudini. Alex Jimenez con la difesa a tre pare perfetto, mentre in un 4-2-3-1 rischia di essere troppo offensivo per giocare da terzino e solo un’alternativa a Pulisic da esterno alto. Reijnders sulla carta con la “tre” giocherebbe qualche metro più indietro ma ormai si è capito, con quella sua corsa naturale arriva quasi sempre dove deve.
CHE COSA CAMBIA: POSIZIONI
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La decisione di Conceiçao influirà anche sulla forma del Milan. Il Milan a Udine impostava spesso con i tre centrali, spingendo Jimenez e Theo sulla linea dei centrocampisti, con Fofana-Reijnders coppia centrale e Pulisic che spesso si muoveva verso il centro, da esterno-trequartista di destra. Altre volte, Conceiçao costruiva con quattro difensori e due centrali, disegnando quasi un 4-2-3-1 con Jimenez esterno alto. Nulla di diverso da quanto già visto, ad esempio nella partita di andata in campionato. Senza palla, cambia parecchio soprattutto per Alex Jimenez. Il Milan nel derby di Coppa difendeva 4-4-2 e Jimenez si abbassava, diciamo da quinto difensore, quando Carlos Augusto attaccava in fascia. A Udine invece, da subito, il Milan si è messo a cinque dietro e ha difeso con un 5-2-3 molto stretto, in cui Pulisic e Leao chiudevano le linee centrali. Una scelta già vista contro l’Inter tra San Siro e Riad. Forse Conceiçao su questo ha già deciso: togliamo più ossigeno possibile a Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan… e vada come vada.
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