Il tecnico rossonero: “Dobbiamo considerare la partita col Torino come la nostra finale di Champions. Hernandez sa che ha messo la squadra in difficoltà, ma resta un patrimonio del club”
Il calcio è uno sport generoso: dopo un fallimento, l’occasione per rimettersi in piedi arriva sempre abbastanza presto. Sergio Conceiçao ha tre mesi per far dimenticare lo sprofondo in Champions e agganciare quella della prossima stagione. L’obiettivo è quello, imprescindibilmente. Il tecnico rossonero però dovrà trovare la chiave giusta per ripartire assieme ai suoi giocatori.
evoluzione
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“Dobbiamo considerare la partita di domani come la nostra finale di Champions – dice Conceiçao -. È chiaro che l’eliminazione è costata molto, sapevamo di essere più forti e avevamo preparato bene partita, ma è stata una questione di dettagli. Il calcio è semplice, però bisogna essere capaci di renderlo tale. Io sto iniziando a vedere un’evoluzione interessante, l’ultima partita mi ha dato questo risposta e su questo bisogna continuare a lavorare. Ora dobbiamo pensare al quarto posto e alla Coppa Italia. Oggi comunque il gruppo era già molto concentrato e focalizzato, i ragazzi li ho visti bene nella preparazione di questa partita. Theo? A me interessano le cose che riguardano il calcio, non il colore dei capelli… A me interessa ciò che possono dare i giocatori al club e lui è un patrimonio del club. Sa che ha messo la squadra in difficoltà, ne abbiamo parlato in spogliatoio, e poi anch’io commetto errori. Se domani giocherà? È disponibile per giocare domani come gli altri ventidue”.
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