Svolta nell’indagine che da diversi mesi la Procura di Milano sta conducendo sul passaggio di proprietà del Milan dal fondo Elliott a RedBird di Gerry Cardinale, ufficialmente completata nel giugno 2022. L’amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani risulta iscritto nel registro degli indagati per ostacolo alla attività di vigilanza della Figc e insieme a lui compare anche il nome del suo predecessore, Ivan Gazidis che è stato in carica dal 2018 al 2022. La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni anche nella sede della società rossonera relative all’ufficio dell’amministratore delegato e di altre persone con ruoli apicali.
Secondo l’ipotesi dei pm milanesi Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, le manovre messe in atto dai vertici apicali del club avrebbero ostacolato la Federcalcio nell’opera di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio: il Milan non apparterrebbe davvero a RedBird di Cardinale, ma continuerebbe a essere sotto l’influenza controllante del venditore, il fondo statunitense Elliott del finanziere Paul Singer. Finora si era saputo che i due fondi erano legati da un vendor loan da 560 milioni di euro con tasso di interesse del 5-7 per cento.
Il presupposto dell’inchiesta, però, va oltre. L’ipotesi che il club sia ancora di Elliott e non realmente passato a RedBird sarebbe emersa dall’analisi di documenti riportanti circostanze inedite portate alla luce da carte depositate presso la Sec negli Stati Uniti, a materiale sequestrato nel corso di perquisizioni in Lussemburgo un anno fa e altri documenti, compresa una comunicazione interna al Milan scritta per presentare il club nel recente tour invernale che ha visto impegnati lo stesso Cardinale e l’ad Giorgio Furlani per trovare investitori nei paesi arabi.
Dall’analisi dei documenti acquisiti, si legge nel decreto di perquisizione, “sembrerebbe emergere la circostanza che la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile” alla stessa RedBird”. L’ipotesi, dunque, è che” il fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società”.
In passato il contenzioso aperto da Blue Sky, socio di minoranza di Elliott che aveva denunciato di essere stato tenuto all’oscuro dell’operazione di cessione del club, pur detenendo una quota perché parte dei veicoli utilizzati nel 2018 al momento dell’uscita di scena del cinese Yonghong Li, era stato rigettato dal Tribunale di Milano per difetto di giurisdizione. L’inchiesta della Procura di Milano non sarebbe legata a quell’esposto ma autonoma e nata da documenti differenti.
Quello più recente e clamoroso sarebbe interno alla società. Una carta di presentazione preparata per essere presentata a eventuali nuovi investitori arabi incontrati nelle scorse settimane dalla quale, secondo la Guardia di Finanza, emergerebbe come il vendor loan da 560 milioni consentisse un’influenza dominante di Elliott sul Milan tanto da prefigurarne una sorta di possesso occulto, raffigurazione differente da quella contenuta nei documenti ufficiali presentati alla Federcalcio.
La nota getterebbe nuove ombre su circostanze che erano emerse in passato, compresa la permanenza in carica dei consiglieri di amministrazione facenti capo a Elliott nonostante il cambio di proprietà. Circostanza anomala nella prassi aziendale. Nelle carte in mano agli investigatori anche la relazione trimestrale inviata dal Milan alla Figc il 27 maggio 2022 nella quale non si faceva comunicazione dell’avvenuta firma, poche ore prima, del preliminare di vendita della società a RedBird e si ometteva di riportare la parte in cui il rappresentante di Blue Skye chiedeva conto delle voci ricorrenti sull’esistenza di una trattativa negata da Elliott e da Gordon Singer anche se, come emergerebbe da un altro documento, i contatti erano iniziati già alla fine del 2021.
LA POSIZIONE DEL MILAN
Il Milan ha reso noto che in merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria Sede, la società “risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022”. L’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente AD del Club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente.
LA POSIZIONE DEL FONDO ELLIOTT
“Prendiamo atto di notizie di questa sera che riportano su indagini che riguardano l’attuale e l’ex amministratore delegato del Milan in relazione all’accusa secondo cui il club “appartiene ancora a Elliott, e che questo è stato nascosto alla Federcalcio”. Questa accusa è falsa. Il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022. A partire da quella data, Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo su AC Milan”: è la dichiarazione del portavoce di Elliott a commento delle notizie relative all’inchiesta della Procura di Milano.
INCHIESTA MILAN, IL RISCHIO DI SANZIONI SPORTIVE
Se provata, la comunicazione non corrispondente al vero a proposito della reale proprietà esporrebbe il Milan anche al rischio di ripercussioni a carattere sportivo sia in Italia che in Europa. I rapporti con gli organi di vigilanza della Figc sono regolati dagli articoli 7 (Funzionamento degli organi collegiali) e 80 (Attività di controllo) delle NOIF che assegnano anche potere sanzionatorio alla Co.Vi.Soc con richiami a possibili ammende o anche a penalizzazioni in punti in caso di inadempienza a quanto previsto dall’articolo 32 del Codice di Giustizia sportiva.
Più complessa la questione riguardante la Uefa che all’articolo 5 del suo regolamento vieta la multiproprietà per squadre partecipanti alle competizioni europee. Nell’ipotesi di controllo del Milan da parte di Elliott il problema potrebbe esistere nella misura in cui il fondo dei Singer ha già vantato influenza dominante sulla società francese del Lille che ha partecipato all’ultima Champions League e che è la squadra da dove il Milan ha acquisito il portoghese Leao al centro di un duro contenzioso legale con lo Sporting Lisbona chiuso in occasione del rinnovo di contratto recentemente firmato dal giocatore. Il club milanese ha pagato la multa da 20 milioni dovuta da Lille e Leao allo Sporting Lisbona anticipando quanto dovuto come percentuale di un’eventuale cessione futura dell’attaccante.
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