Milan, Cardinale sta con Ibrahimovic e avverte Leao e Theo: non fatelo mai più
September 2, 2024 | by allcalcio.it
Se possibile e sebbene il risvolto possa sembrare alquanto paradossale, il pareggio in rimonta all’Olimpico in casa Lazio, ha partorito per il Milan effetti ancora più pesanti della secca sconfitta di Parma. Le cause: il plateale ammutinamento di Theo Hernandez e Leao, mixato nel frullatore mediatico con l’assenza di Ibrahimovic in tribuna, come se la presenza di Cardinale, invece, fosse stata un ologramma. In questo modo, si discetta poco della difesa colabrodo che ha incassato 6 gol nelle prime tre partite del nuovo campionato e quasi tutti presi con modalità simili (traversone dalla sinistra e avversario che va a bersaglio). Per non dire del precario stato di forma di alcuni giocatori, ai quali, per essere assolti non possono bastare l’attenuante di un gol, sia pure prezioso poiché ha evitato la sconfitta (Leao) o i 18 minuti più recupero di Roma (Hernandez).
Il cooling break
Già, Leao & Theo che, durante la pausa di rinfresco dei giocatori, si mantengono ostentatamente a distanza siderale da Fonseca e dai compagni. Atteggiamento talmente urticante da scatenare l’ira dei tifosi che invocano multe salate per i due ribelli, sanzione negata dalla società. Tuttavia risulta che Cardinale, mai così fisicamente presente nelle vicende rossonere, abbia strigliato il portoghese e il francese, bersagli di un’aspra reprimenda condita dall’avvertimento: non fatelo mai più, sennò son dolori. Quanto a Ibrahimovic, da quando è stato nominato plenipotenziario del patron, è sempre stato accanto alla squadra: dall’Australia a fine maggio (amichevole con la Roma) alla tournée americana precampionato, alle prime due giornate del torneo. Zlatan a Roma era assente a causa di un impegno internazionale assunto due anni fa. E quand’anche fosse stato presente, accanto a Cardinale, sarebbe stato testimone impotente dello show Leao & Theo. Ai quali, quando torneranno dagli impegni con le rispettive nazionali, si presume avrà molte cose da dire. Ora, per il Milan, ciò che conta è serrare i ranghi e sostenere Fonseca: due pari e una sconfitta non possono bastare per metterlo in croce. Dopo la sosta, nell’arco di due settimane l’aspettano Venezia, Liverpool, Inter e Lecce: l’allenatore avrà bisogno di tutti. Anche dei due ribelli.
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