“Mezzo Balilla” Cesarino Grossi, il predestinato del Bari che la guerra portò via presto

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Era bravissimo, l’Ambrosiana Milano per lui fece un’offerta spropositata al Bari. Partì soldato a 22 anni. Dopo due settimane la sua famiglia ricevette un dispaccio: Grossi Cesarino detto Nini era morto a Tirana, colpito da un fulmine. Ma al fulmine credettero in pochi

All’inizio della primavera del 1939 Cesarino Grossi partì soldato, arruolato nel 48° reggimento di fanteria, destinazione l’Albania. Aveva appena compiuto 22 anni, giocava a calcio nella squadra della sua città, Bari. Dopo due settimane dalla sua partenza giunse alla sua famiglia un dispaccio dal fronte di guerra: vi si dava contezza che Grossi Cesarino detto Nini era morto a Tirana, colpito da un fulmine, nell’imminenza di un temporale. Enorme fu lo sgomento, invincibile il dolore di chi lo amava. Al fulmine che l’aveva colto all’improvviso, credettero in pochi. Più ragionevolmente, vennero prese in considerazioni altre ipotesi che però,  una a una e negli anni a seguire, si persero nel vento come pagine strappate e parole incompiute di un destino sbilenco, nonché misterioso. 

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