Mercato, perché Ederson può costare di meno all’Inter

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Il giocatore dell’Atalanta gode ancora dei benefici fiscali del Decreto Crescita. I 4 milioni garantiti da Marotta potrebbero pesare poco più di 5 a bilancio

Il brasiliano delle meraviglie, passato dalla Costiera Salernitana alle Alpe Orobiche, e ora ingolosito all’idea di trasferirsi nella Milano della moda e dei grattacieli è, ininterrottamente, in Italia dall’anno 2022: non è cosa da poco, almeno per il nostro fisco cangiante e per le squadre che gli hanno pagato, gli pagano e gli pagheranno uno stipendio destinato a crescere. Il famoso “Decreto Crescita”, che ha ammorbidito lo sbarco di Ederson in Italia e il passaggio all’Atalanta, aiuterebbe anche l’Inter in questa complessa partita di mercato, nonostante la legge in questione, che tanto ha aiutato il nostro pallone, non esista più da un bel po’. Nel dettaglio, i 4 milioni di euro netti a stagione, che l’Inter potrebbe un domani versare sul conto del brasiliano, al lordo, costerebbero circa 5,2. A dirla tutta, nel caso Ederson, più che lo stipendio per il nazionale di Ancelotti, è il maxi—prezzo fatto da Bergamo il grande ostacolo: il cartellino è decisamente pregiato, mentre è difficile, ma tutt’altro che impossibile, la trattativa con la scorbutica Dea. Allo stesso tempo, però, associare quelle due parole, “Decreto Crescita”, a un potenziale nuovo acquisto aiuta in ogni tempo, anche in questo nuovamente “espansivo” per l’Inter. 

decreto crescita

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In casa Inter La normativa ha fatto epoca, questo è noto. Come è conosciuta la coda che ancora dà benefici dopo l’abolizione del Decreto di fine 2023: i giocatori arrivati entro il 31 dicembre di quell’anno, infatti, usufruiscono ancora del regime agevolato per i successivi 5 anni. In più, grazie a eccezioni particolari (figli a carico o acquisto casa, ad esempio), il beneficio potrebbe prolungarsi oltre quel quinquennio. Insomma, il Decreto ancora vive e lotta in mezzo a noi, è un fattore per i giocatori che si trovano già nel nostro campionato, anche se non ci sono più le finestre spalancate verso l’estero: fino a due anni fa, con questo provvedimento sono stati arruolati top, quasi sempre stranieri, con costi al lordo decisamente più bassi. Oggi sono tanti i club di A che usufruiscono del vecchio regime quando pagano i loro big ogni mese: alcuni, come Retegui e Osimhen, sono dentro fino al collo a trattative milionarie. All’Inter, invece, Benjamin Pavard (5 netti di stipendio, 6,55 lordi), Marcus Thuram (6 netti, 7,86 lordi), Yann Bisseck (1,5 netti, 1,97 lordi) e Yann Sommer 2,5 netti, 3,28 lordi), tutti acquisti tra 2022 e 2023, hanno beneficiato del famoso Decreto. Denzel Dumfries è sbarcato nel 2021 con medesime condizioni, che lo hanno aiutato anche a mettere una faticosissima firma su un rinnovo a novembre 2024: i 4 netti sarebbero più o meno gli stessi milioni da dare all’Ederson interista, un giorno, chissà.

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