Mercato, la Serie A non prende i talenti di B. Il commento di Binda sulla Gazzetta

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La categoria è in difficoltà e cerca sempre nuove risorse, ma basterebbe riavviare il mercato interno per trovarle

Isak Vural e Mateus Lusuardi. I nomi non dicono molto, ma sono i Gronchi Rosa dell’ultima Serie B. Tra i 589 giocatori scesi in campo nella scorsa stagione, sono i soli calciatori ad aver fatto un salto vero in Serie A, passando dal Frosinone al Pisa per 7,1 milioni. Mica bruscolini, certo. Ma a oggi dal piano superiore non sono arrivati altri investimenti in una categoria che della valorizzazione dei giovani ha fatto il suo vanto. Anche per necessità, per la verità. Non è casuale la scelta di distribuire le risorse di diritti tv e mutualità in base ai giovani mandati in campo. Bello, stimolante, formativo. Ma utile a chi? Lasciamo stare chi è rientrato dai prestiti (Pio Esposito, per esempio) e l’unico che è salito a scadenza di contratto (Bertola all’Udinese, che tra l’altro ha pescato anche un portiere in C, Nunziante). Tutte operazioni che non hanno portato risorse a una categoria che si sta impegnando a trovarne ovunque. Lasciamo stare anche quei giocatori tornati in A dopo essere retrocessi, perché non è stata la B a valorizzarli. No, quello che conta è tutto quello che la boutique della seconda serie ha messo in vetrina. E che non viene apprezzato.

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