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Maurizio Sarri e il caffé con l’amico candidato: «Fra due anni smetto e penso a Figline»

May 16, 2024 | by allcalcio.it

Maurizio Sarri e il caffé con l’amico candidato: «Fra due


diLuciana Magistrato

L’allenatore a sostegno di Valerio Pianigiani che si candida a sindaco di Figline e Incisa: «Il mio futuro è qui per aiutare la mia gente»

Mentre si rincorrono le voci sul futuro di Maurizio Sarri, al centro dei pensieri dell’ex allenatore della Lazio ci sono solo i luoghi del cuore. Il caffè al circolo Arci di Matassino — paese che si espande su tre comuni e due province — con l’amico Valerio Pianigiani, candidato a sindaco del Comune di Figline e Incisa per la coalizione di centro sinistra, diventa infatti occasione per parlare ad una sala piena di tanti amici e semplici cittadini del suo legame con Figline: «Sono cresciuto in piazza, qua ho passato tutta l’infanzia e la giovinezza. Ho fatto tutte le giovanili e 5 anni in prima squadra del Figline (società di cui ora è presidente il figlio e che ha contribuito a risollevare, ndr). Sono legato a questa terra che mi ha cresciuto e ha creato il percorso che ho fatto. Devo dire grazie a tutti gli allenatori e le persone conosciute che mi hanno aiutato a crescere anche perché era un’epoca bellissima in cui al bar a 20 anni potevi giocare a carte con quelli di 60».




















































Tra calcio e politica

Nel locale abbraccia tutti, stringe le mani e parla con il suo linguaggio schietto e semplice, senza far pesare il suo passato di allenatore di Napoli, Chelsea, Juventus e Lazio, e dopo il caffè a favore di camera, si mette a disposizione per le domande specificando però al centinaio di persone accorse ad ascoltarlo: «A me la politica ha deluso da tanto tempo, oggi siamo qui perché conta la persona. Conosco il percorso di Valerio al servizio della gente, e se lui mi dice che si candida io non posso che schierarmi con lui».

L’amico candidato

Pianigiani, uno dei 6 candidati a sindaco, per Sarri è un amico di vecchia data e un parente alla lontana («i nostri genitori erano cugini e una volta questi legami contavano» specifica il politico) con cui ha condiviso anche momenti di solidarietà legati al progetto AmicAfrica, che in questa occasione non si spende certo in promesse elettorali perché la vicinanza del tecnico per lui è già un segnale di condivisione di idee e valori.

«Tra due o tre anni smetto di allenare»

Nonostante il sostegno a Pianigiani e l’iniziativa del caffè davanti a locandine elettorali, da parte del tecnico non c’è alcuna intenzione di buttarsi in politica, anche se pensare al territorio e alle persone resta un suo obiettivo per quando si alzerà dalla prossima panchina: «Quello di allenatore non è un lavoro ma un misto tra una passione e una missione e quando tra due o tre anni smetterò, non voglio fare più nulla se non aiutare il mio territorio e le persone che meritano per quello che hanno fatto».

Quale panchina in futuro? Dall’Italia nessuno lo ha chiamato, ma…

Sarri dunque si è dato una scadenza nel calcio ma non ha ancora chiarito dove passerà questi anni, archiviando come «cavolate» gli accostamenti a club italiani circolati in questi giorni. Il telefono è squillato per ora solo da prefissi internazionali. L’unico futuro sul quale Sarri si sbilancia è «il pranzo con Amerigo», ossia l’anziano padre.

Lui, il Milan, Berlusconi e la scommessa Napoli

E a chi gli ricorda che le sue idee politiche qualche anno fa gli hanno precluso il passaggio al Milan di Berlusconi, Sarri guarda l’aspetto positivo: «Se non fosse arrivato quel no, non avrei mai allenato quel grande Napoli».


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16 maggio 2024



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