La Nazionale accolta al Quirinale dal Presidente della Repubblica: “Non restiamo prigionieri degli eventi sfortunati contro l’Inghilterra, voi il vostro trofeo l’avete vinto”. Capitan Girelli: “Abbiamo una voglia feroce di dimostrare che meritiamo rispetto, visibilità e futuro”
Oltre le vittorie, oltre le classifiche o i numeri. La lezione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella agli italiani e ai giovani in particolare sull’importanza del sacrificio e dell’impegno, a prescindere dai risultati che poi si ottengono (non solo nello sport), è costante e questa mattina ha vissuto una nuova importante puntata. Che è stata anche una bella iniezione per nella lotta, ancora in atto, per la parità di genere. Al Quirinale sono arrivate le ragazze della Nazionale di calcio femminile, sconfitte martedì sera nella finale dell’Europeo contro l’Inghilterra in un modo particolarmente doloroso. Mattarella, che lo sport lo vive sempre con passione e attenzione, non ha esitato a convocarle tutte al Quirinale. Perché sa che già quella semifinale è stata un’impresa e va festeggiata. Al meglio.
tifoso vero
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Il Presidente si rivolge direttamente alle ragazze, scusandosi con le istituzioni presenti come il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il presidente del Coni Luciano Buonfiglio e quello della Figc Gabriele Gravina. “Vi ho chiesto di venire – esordisce Mattarella -, facendo una deviazione dai vostri programmi, per ringraziarvi e farvi i complimenti. Avete svolto uno splendido Europeo e avete reso onore alla maglia e alla bandiera del nostro Paese. Nessuno mi ha raccontato le vostre gare né l’ho appreso dai giornali, io vi ho seguito in tutte le vostre partite e confesso: avevo predisposto tutto per raggiungervi a Basilea…”. Niente finale invece, ma bisogna guardare avanti: “Evitiamo di restare prigionieri di quella sequenza di eventi sfortunati della semifinale, voi il vostro trofeo l’avete conquistato, avete scritto una bellissima pagina di sport, fatto prestazioni di alto livello e grande qualità e soprattutto avete mandato un messaggio al nostro Paese. Dalle preistoria per le donne è stato sempre più difficile, per fortuna si stanno facendo passi avanti, ma c’è ancora tanta strada da fare e lo sport in questo aiuta. Con quest’Europeo avete consolidato la realtà del vostro sport, un contributo particolarmente importante per rendere il Paese più giusto e consapevole”.
la capitana e il c.t.
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La capitana Cristiana Girelli fatica a trattenere l’emozione nel suo discorso sincero e impegnato al Capo dello Stato: “Eravamo già venute nel 2019 ed avevamo la sorpresa negli occhi. Oggi abbiamo la consapevolezza di valere e di poter sognare in grande – e le scende qualche lacrima -. Eravamo a un solo minuto dalla finale, ma non è quel minuto a definirci, lo fa il percorso e la voglia feroce di dimostrare che meritiamo rispetto, visibilità e futuro. Il calcio femminile in Italia ha compiuto passi enormi, ma ha ancora fame Ogni bambina che prende un pallone in mano ha il diritto di sognare come noi. Continueremo a lottare con coraggio orgoglio e cuore, continueremo a lottare per lo sport, per l’Italia e per le donne”. E il c.t. Andrea Soncin: “Non le nascondo la nostra soddisfazione dell’aver regalato momenti di gioia ai nostri connazionali, per questo la delusione di martedì sta lasciando spazio all’orgoglio. Abbiamo sentito il cuore dell’intero Paese stringersi intorno a noi, la nostra è stata una campagna culturale che ha acceso i riflettori sul calcio femminile, dando speranza a tante bambine. Siamo qui senza medaglie, ma cuore pieno di orgoglio per aver scritto una pagina di sport importante. Ed è solo l’inizio”
buonfiglio e gravina
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Anche il presidente del Coni Buonfiglio, eletto meno di un mese fa, è visibilmente emozionato: “Presidente, le assicuro che lo sport italiano al servizio del Paese ci renderà sempre più orgogliosi, vogliamo essere protagonisti, mai comparse, ma per riuscirci occorrono impegno, passione e sacrificio. Non permettiamoci neanche un minuto di riposo”. E guardando Gravina e Abodi: “Siamo una bella squadra: dobbiamo andare ai Mondiali, dobbiamo andare alle Olimpiadi”. Il presidente della Figc commenta: “Queste ragazze sono un’eccellenza, incarnano impegno, rispetto, sacrificio e orgoglio di indossare la maglia azzurra, hanno compiuto un percorso fatto di coraggio e tanta passione. Sono il simbolo dell’Italia migliore, quella che cade e si rialza, in un’unità e fratellanza che ci rendono migliori. Ora la vicinanza delle istituzioni è fondamentale per continuare sul nostro cammino”.
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regali e selfie
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Al termine dell’incontro Mattarella, che ha ricevuto una maglia firmata e un pallone in vetro di artigianato orafo di Pescocostanzo con dedica speciale (“Il calcio è valori e passione, rafforza l’essenza stessa del nostro essere comunità”), ha stretto la mano a tutte, riservando a ognuna una parola diversa. La chiusura: l’immancabile selfie presidenziale, scattato da capitan Girelli.
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